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Istat. In umbria numero vittime maggiore della media nazionale

Vinti: "Mettiamo l'umbria "in sicurezza". Gli impegni della Regione. Sfatati luoghi comuni

"Gli ultimi drammatici fatti di cronaca, i due incidenti mortali di Ponte Felcino e San Sisto, dichiara l'assessore regionale alla sicurezza stradale Stefano Vinti, ci rimandano e ci obbligano ad una riflessione più ampia e approfondita sull'esigenza di maggior sicurezza stradale. Una riflessione che, ovviamente, non scaturisce da questi due casi, ma che da questi viene riportata ancora più drammaticamente e repentinamente alla ribalta, tanto più che a morire sono ancora una volta giovanissimi e non su grandi arterie ma a ridosso dei centri urbani".

In Umbria i dati Istat per il 2009 (3074 incidenti, 76 decessi) descrivono una situazione ancora molto delicata, con un numero di vittime superiore alla media italiana. L'incidentalità stradale in ambito regionale ha raggiunto livelli di guardia forse maggiori di quelli delle vittime sul lavoro.

Secondo i dati in possesso della Polizia Municipale di Perugia e dell'Aci, si scopre tra l'altro un quadro che sfata anche  alcuni luoghi comuni. Emerge infatti che ad essere più pericolose sono le città e non le autostrade. Le strade urbane sono teatro del 52% degli scontri ed il 13% del tasso di mortalità. Velocità (25,98%), mancato rispetto della segnaletica (24,45%), distrazione (18,47%) e mancata distanza di sicurezza (14,02%) sono in ordine le cause principali degli incidenti. Mentre i giorni più a rischio sarebbero il giovedì ed il venerdì, sfatando così l'altro luogo comune, quello del sabato sera.

"La sicurezza stradale è una questione politica, afferma Vinti, e per affrontarla come tale vanno ridiscusse questioni complesse: dallo sviluppo delle città, alle infrastrutture, a nuovi strumenti legislativi e di governance, alla giustizia, al sostegno delle vittime della strada, all'educazione e formazione. Sono, quindi, molteplici le questioni che s'intrecciano".

Ma qual è la situazione nel nostro paese? Un sistema viario inadeguato ed obsoleto. Fondi per la messa in sicurezza delle strade assolutamente insufficienti e tagli. Uso di nuove tecnologie nella più totale arretratezza, confronto con l'Europa sconfortante. Le statistiche ufficiali parlano di oltre 4000 morti all'anno, 68 morti ogni 100.000 abitanti: l'Italia al decimo posto in Europa.

Pubblicato il: 10/06/2011

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