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Fame e sete di Infinito. Il Festival Arte e Fede alza il sipario


Il Festival si terrà dall'11 giugno al 26 giugno (dalla Palombella al Corpus Domini) e prevede 15 giorni tra mostre, incontri e dibattiti

E' stata presentata ieri mattina presso la Sala Consiliare del Comune di Orvieto la VI edizione del "Festival Arte e Fede", quest'anno dedicata al tema "Fame e sete di Infinito".

A presiedere l'incontro, oltre al direttore della rassegna Alessandro Lardani, il sindaco del Comune di Orvieto Antonio Concina, il neo assessore alla cultura del Comune Marco Marino, il Prof. John Skillen, co-fondatore del Festival. Erano presenti anche il web master del nuovo sito internet del Festival (www.festivalartefede.it) Fabio Pucci e il curatore dell'area web video Mauro Baffo. Nell'occasione, infatti, è stato anche presentato il nuovo portale online, completamente rinnovato nella sua veste grafica e arricchito con nuove sezioni e pagine.

Giunto al suo sesto compleanno, il Festival si terrà dall'11 giugno al 26 giugno (dalla Palombella al Corpus Domini) e prevede 15 giorni tra mostre, incontri e dibattiti tutti incentrati sull'interdisciplinarietà tra musica, spettacolo e scrittura. Come, da sempre, è stata la filosofia del Festival.

Ad aprire la conferenza è stato il saluto, seguito da un breve ma significativo commento, del sindaco Antonio Concina: "sono molto lieto di vedere come, in un momento così delicato e critico per il nostro Comune, si riesca anche quest'anno a riproporre la significativa esperienza del Festival di Arte e Fede. Ormai è diventato un appuntamento consolidato e mi rammarica molto il fatto che, purtroppo, il Comune ha potuto partecipare solo con il patrocinio.

Un plauso sicuramente và agli organizzatori della manifestazione che sono riusciti a riproporla anche quest'anno con un programma davvero ricco. La nostra speranza è che comunque, questo festival non rimanga l'unico nell'offerta culturale della città ma anzi, che riusciremo a metterli in programma anche molti altri altrettanto significative".

La parola è poi passata al direttore del Festival Alessandro Lardani: "di solito una conferenza stampa è un punto di partenza, per noi è un punto d'arrivo. È già un grande successo essere qui oggi a presentare la VI edizione del Festival. Le difficoltà e le vicende impensabili capitate ad Orvieto negli ultimi mesi, sia dal punto di vista diocesano - per quel che concerne l'aspetto pastorale - che per la crisi finanziaria  ed il venir meno di importanti manifestazioni culturali, ci hanno profondamente ferito e messo seriamente in discussione.

Ma l'amore grande per questa città, per la sua storia, il suo presente e il suo futuro, l'amore grande per questa chiesa, ci ha spinto a credere e non mollare. Il festival d'arte e fede c'è e prosegue il suo percorso".  "L'obiettivo del Festival - ha aggiunto - è quello di coinvolgere tutti, religiosi, laici, artisti, intellettuali per celebrare a Orvieto un giubileo d'arte e di fede durante le festività del Corpus Domini, ogni anno con rinnovato entusiasmo e creatività in una città cattedrale-palcoscenico che abbraccia tutti trasformandosi e trasfigurandosi: la città sul monte che non può rimanere nascosta".

Il neo assessore alla cultura Marco Marino, parlando del Festival, lo ha definito come una delle manifestazioni a cui è indispensabile dare spazio e sempre maggiore sostegno.

"Da sempre ritengo che Orvieto - ha detto - deve farsi conoscere nella sua infinità di minimi particolari con il suo enorme patrimonio culturale ed artistico. Questa manifestazione la considero una cosa realmente bella e profonda per la città. Orvieto ha tanto e può dare tanto e noi dobbiamo trovare il modo per riuscire a sostenere negli anni questo tipo di manifestazioni.  Aldilà dello spirito elevatissimo con cui la rassegna è strutturata, credo anche che il Festival si riesca a sposare perfettamente con la filosofia della città". 

A chiudere gli interventi è stato il co-fondatore del Festival d'Arte e Fede, il Prof. John Skillen che ha voluto spiegare il senso della rassegna riportando la frase di monsignor Gianfranco Ravasi (presidente del Pontificio consiglio per la Cultura): "abbiamo bisogno di recuperare l'inquietudine provocata dall'arte, che spinge l'uomo a interrogarsi sulla vita. La grande bellezza di fede ed arte è la capacità di aprire feritoie, invitandoci a scoprire il mistero, l'eterno, l'assoluto, il divino".

 

Seppur giovane, cronologicamente parlando, il Festival Internazionale d'Arte e Fede ha già ospitato artisti e personaggi di fama nazionale e internazionale come Angelo Branduardi, Susanna Tamaro, Franco Nero, Claudia Koll, Giulio Base, Antonio Socci, Pino Strabioli, Timothy Verdon, Rino Cammilleri, Karin Coonrod, Bruce Herman, Trazana Beverly, Edward Knippers, Jeanette Thompson, studiosi delle più importanti Università del mondo e richiama migliaia di persone che ogni anno si radunano ad Orvieto per i suoi appuntamenti.

 

E' organizzato e promosso dall'Associazione Culturale Iubilarte di Orvieto in stretta collaborazione con il Comune di Orvieto, con la Diocesi di Orvieto-Todi,  con l'Università di Gordon College (Usa), con il sostegno della Fondazione Cassa di risparmio di Orvieto, dell'Opera del Duomo, con il patrocinio della Provincia di Terni e della Regione dell'Umbria.

 

PROGRAMMA VIª EDIZIONE:

 

"OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA.

L'Eucaristia, La Grazia di un Incontro Imprevedibile"

 

Mostra, 11-26 Giugno

Inaugurazione - Palazzo dei Sette - 11 Giugno - ore 17.45

intervengono: S.E. Mons. Giovanni Marra e i curatori Eugenio Dal Pane e Filippo Belli

 

In preparazione al XXV Congresso Eucaristico che si svolgerà ad Ancona dal 3 all'11 settembre 2011, Itaca, società editrice e di promozione culturale e il Comitato Organizzatore del XXV Congresso Eucaristico Nazionale hanno promosso una mostra itinerante sull'Eucarestia dal titolo "Oggi devo fermarmi a casa tua. L'Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile". La mostra consta di 36 pannelli e propone un percorso articolato in quattro sezioni attraverso le quali emerge la radicale necessità che l'uomo ha dell'Eucaristia. In apertura il celebre episodio di Zaccheo, emblema dell'uomo curioso e desideroso di vedere Gesù. Perché? Cosa gli mancava? E che cosa accade quando Gesù entra nella casa, cioè nella vita di un uomo?

«Oggi devo venire a casa tua». Un invito che in tempi di confusione e di smarrimento risuona particolarmente attuale.

 

L'esposizione è curata da Eugenio Dal Pane, direttore editoriale di Itaca, Filippo Belli, docente di Introduzione alla Sacra Scrittura e greco biblico alla Facoltà Teologica dell'Italia Centrale, Sandra Chierici, direttore editoriale di Ultreya, e Andrea Cimatti, al quale si deve la cura grafica.

 

 

"CORPO CELESTE"

Presentato al Festival di Cannes 2011

 

17 Giugno - Cinema Corso - ore 17.30

 

Proiezione del Film e incontro con Alice Rohrwacher (Regista)

Intervista di Pino Strabioli (conduttore televisivo).

Interviene  Dario Viganò (Presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo e Direttore della Rivista del Cinematografo).

 

Marta ha tredici anni e, dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere nel profondo sud italiano, a Reggio Calabria, la città dov'è nata. Marta è esile, attenta, con un'andatura un po' sbilenca e un'inquietudine che la fa assomigliare ad una creatura selvatica. Ma ha una grazia speciale, e mentre passa tra gli altri come una piccola fata guarda e sente tutto: non ricorda molto della sua infanzia a Reggio, la città è cresciuta senza nessun ordine, è per lei rumore, resti antichi accanto a palazzi ancora in costruzione e vento, un mare che si intravede vicino e sembra impossibile da raggiungere. Marta inizia subito a frequentare il corso di preparazione alla cresima, l'età è giusta, ed è anche, le ripetono tutti, un bel modo per farsi nuovi amici. Senza la cresima non ti puoi neanche sposare! Incontra così don Mario, prete indaffarato e distante che amministra la chiesa come una piccola azienda, e la catechista Santa, una signora un po' buffa che guiderà i ragazzi verso la confermazione. In parrocchia si sta preparando una festa per l'arrivo di un nuovo Crocifisso Figurativo che dovrà sostituire quello stilizzato e fluorescente che poco piace ai parrocchiani. Nell'attesa della grande festa della parrocchia, Marta partecipa alle attività del catechismo, impara a memoria le formule del libro, canta "mi sintonizzo con dio". Ma capirà presto che altrove deve trovare la sua strada, non la via al di là del mondo, ma la via attraverso il mondo.

 

Scritto e diretto da Alice Rohrwacher

Prodotto da Carlo Cresto-Dina

Una produzione  tempesta, JBA Production, AMKA Films productions

in collaborazione con Rai Cinema, in coproduzione con Arte France Cinéma, RSI Radiotelevisione Svizzera, SRG SSR idèe suisse.

Film riconosciuto di interesse culturale con il contributo dal Ministero per i Beni Culturali - Direzione Generale per il Cinema.

 

 

"DA BARABBA A GESÙ. Convertito da uno sguardo"

Presentazione del Libro e testimonianza dell'autore Pietro Sarubbi (Barabba nel Film "The Passion" di Mel Gibson).

20 Giugno - Palazzo dei Sette - ore 18.30

 

Può uno sguardo cambiare la vita di un uomo?

La risposta di Pietro Sarubbi è sì, ed è lui stesso a raccontarla in prima persona nel suo libro. Pietro ha  proprio la vita che ci si aspetta da un artista: un'adolescenza irrequieta, con tanto di rocambolesca fuga al seguito di un circo; il lavoro che tutti sognano di fare, l'attore; una famiglia numerosa e tanti colpi di scena.

L'incontro con Dio avviene sul set del film "La Passione di Cristo" quando i suoi occhi per la prima volta incontrano davvero quelli dell'attore che interpreta Gesù, Jim Caviezel. In quello sguardo Sarubbi non trova nulla di ciò che si aspettava. «Negli occhi dell'uomo che sta morendo per me non ci sono odio né rancore in quello sguardo vedo un'armonica rassegnazione, quasi una dolce accettazione, un velo d'amore e di preoccupazione per me e per la mia condizione di degrado». Lo sguardo ferisce l'attore, ma apre a un incontro grande. Oltre che un attore professionista, Sarubbi è autore e regista teatrale, conduttore televisivo, giornalista e scrittore.

 

 

"UOMINI DI DIO"

Proiezione del Film - Presentazione di Sergio Perugini (Dott. di ricerca in Cinema, Università di Roma Tre e LUISS)

23 Giugno - Biblioteca L. Fumi - Sala Eufonica - ore 16.00 ( su prenotazione)

 

Il film di Xavier Beauvois si è rivelato un autentico fenomeno della stagione cinematografica, riscuotendo grandi consensi presso critica e pubblico. Vincitore del Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes 2010.

Un monastero sperduto sull'altopiano di Tibhirine, in Algeria. Sette trappisti francesi conducono da tempo un'esistenza in completa armonia con la collettività musulmana che vive nel villaggio adiacente. Partendo dal reale fatto di cronaca del rapimento e la conseguente uccisione di sette monaci trappisti avvenuta nel 1996 a Tibhirine, Xavier Beauvois si concentra sul triennio precedente la tragedia. Inquadrando l'umanità, le abitudini e - soprattutto - la completa integrazione di questi frati con il contesto circostante, dimostra in questo modo che la pacifica coesistenza di diverse fedi è non solo possibile, ma socialmente auspicabile.

 

 

Jobel Teatro presenta:

 

"SULLA VIA DI EMMAUS.

LA PASSIONE. LA MORTE. LA RISURREZIONE".

 

Spettacolo - Teatro Mancinelli - 25 Giugno - ore 21.00

Ingresso Libero

 

Pochi giorni dopo la morte di Gesù. E' l'ora del tramonto. Sulla polverosa strada che conduce da Gerusalemme al vicino villaggio di Emmaus, due discepoli del Cristo, Cleopa e Barnaba, camminano. Nei loro discorsi amari e senza speranza riecheggia l'inaspettata e atroce fine del loro Maestro. Ricordano e discutono di ciò che è accaduto, senza trovarvi alcuna capacità di spiegazione. Così, sfiduciati e soli, i due procedono nel viaggio. Ma uno straniero avvolto di mistero li attende lungo la strada. Ed ecco, qualcosa cambia nel loro cuore: una parola, un pane, un gesto. Un fuoco si accende nelle loro anime e d'improvviso i loro occhi si aprono. L'appassionante storia dei "discepoli di Emmaus", narrata dall'evangelista Luca (Lc 24, 13 - 35), prende vita in un dinamico racconto di immagini, contrasti, chiaroscuri, ricordi passati e storie presenti. In una continua alternanza di flashback e meditazioni, si ripercorre il calvario del Cristo dall'ultima cena alla gloria della risurrezione.

 

 

 

 

Pubblicato il: 09/06/2011

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