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Di innesto in innesto: l'albero è sempre più spoglio. Assessori nuovi, ma è la linfa che non circola più

Per il Pd i due nuovi assessori non potranno invertire il trend negativo e "non fanno ben sperare i cittadini le prime parole che Marino, assessore - anche - della Cultura, ha pronunciato durante la conferenza stampa. Chiamato a rispondere sul destino del Museo comunale della ceramica orvietana, ovvero "Museo della tradizione ceramica", ha specificato di essere contrario ai "carrozzoni", come "il teatro, la TeMa, la Scuola di Musica, il Centro Studi"

Riceviamo dal Partito Democratico Orvieto e pubblichiamo

La giunta Concina iniziò, due anni fa, con sette assessori: tre targati Orvieto Libera (Calcagni, Rosmini, Sciarra); tre targati PDL (Barberani, Tardani, Zazzaretta); uno "fuori dal coro" (Romiti).

(E pensare che Matteo Renzi, la sua grande Firenze la governa con soli otto  assessori, anziché con tredici come permetterebbe lo statuto del suo Comune).

Tornando a noi. Strada facendo abbiamo perso due di Orvieto Libera: Calcagni, uscita in feroce polemica; Sciarra uscito ora, per "l'impossibilità di coniugare vita professionale e amministrativa". L'impossibilità scoperta ora, al novantesimo minuto. Per quanto riguarda Barberani (PDL), è uscito con disappunto conclamato. E siamo a tre fuoriusciti.

Nel frattempo, i consiglieri della maggioranza sono stati investiti di funzioni simil-assessoriali (prima di tutti Pizzo, con delega al bilancio). Pratica sportiva da "squadra" del Sindaco, non certamente in linea con le funzioni di "indicazione di indirizzi generali e di controllo" che dovrebbero avere e hanno i consiglieri comunali.

Ma tant'è.

Nel mezzo dell'accesa polemica ambientale, la giunta viene rafforzata con un nome di prestigio: come nuovo assessore all'ambiente è nominato Claudio Margottini, con il compito di gestire l'annosa questione della raccolta dei rifiuti e della destinazione dei calanchi. In osservanza della delibera del consiglio comunale del 27 dicembre 2010, approvata all'unanimità.      

Avvicinandoci all'appuntamento cruciale, quello dell'approvazione del bilancio previsionale 2011, ecco che si procede a un nuovo rimpasto della giunta. Vengono ad innestarsi nell'albero del Sindaco l'architetto Leonardo Brugiotti e il geometra Marco Marino. Le nuove nomine, "tutte mie e lo sottolineo", ha detto il Sindaco, copriranno le aree:

a) più sensibili ("suolo pubblico, edilizia privata" per Brugiotti),

b) più strategiche per lo sviluppo della città ("beni e attività culturali, grandi eventi, turismo, marketing territoriale, commercio, agricoltura, artigianato" per Marino). Ed è certamente un super-assessorato, quest'ultimo, assegnato a Marino, proprietario del Museo delle Maioliche Medievali e Rinascimentali Orvietane.

Notare: non una donna, neanche per sbaglio, tra i nuovi assessori.

Senza entrare nel merito delle persone scelte, è certamente legittimo domandarsi come mai proprio ora l'amministrazione Concina si accorga  della necessità di unire gli asset della città (cultura, grandi eventi, turismo, marketing, commercio, agricoltura, artigianato) sotto un'unica guida. Qualche tempo fa, e soprattutto prima del deficit accumulato nei due anni di questa amministrazione, forse, si era ancora in tempo per fare qualcosa impedendo che la città sprofondasse nell'immobilismo. Innesto dopo innesto, non cambia il quadro: sono due anni che si aspetta di sapere cosa farà da grande la giunta Concina.

E' legittimo, poi, domandare chi e che cosa abbia guidato le scelte del Sindaco.

Sono sue le valutazioni sulle competenze professionali delle persone prescelte? Oppure, vi sono ragioni politiche - quali semmai? - o di convenienza economico - lobbista che hanno determinato l'innesto dell'ennesimo "neo-orvietano" (architetto Brugiotti) e del geometra-antiquario Marino nell'albero di Concina?

Certo, non fanno ben sperare i cittadini le prime parole che Marino, assessore - anche - della Cultura, ha pronunciato durante la conferenza stampa. Chiamato a rispondere sul destino del Museo comunale della ceramica orvietana, ovvero "Museo della tradizione ceramica", ha specificato di essere contrario ai "carrozzoni", come "il teatro, la TeMa, la Scuola di Musica, il Centro Studi".

Dove scorrerà la linfa di questa città?

 

      

 

 

Pubblicato il: 07/06/2011

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