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Le soluzioni della Confcommercio

Paesaggio, monumenti ed una ricettività qualificata sono il progetto per il futuro di Orvieto. Il ruolo della scuola alberghiera in questo progetto. Ma è davvero una possibile soluzione ai problemi del turismo orvietano?

Politica

La Confcommercio di Orvieto insiste sulla necessità per lo sviluppo economico della città di istituire una scuola turistico-alberghiera e ne fa un programma.

"La nostra città di Orvieto- sostengono alla Confcommercio- poggi le sue potenzialità su qualità paesaggistiche e su beni artistico/monumentali riconosciuti in tutto il mondo, in grado poi di estendere l'attrattiva a tutta la zona. Pertanto anche l'immagine, sarà legata a valori basati sulla cultura e sulle antiche tradizioni, dimostrando così come questi aspetti, siano allo steso tempo parte integrante della vita della città e principale motivo conduttore del turismo".

Se questo è il fine da perseguire, la scuola alberghiera sembra diventare uno dei mezzi più importanti e, continua il ragionamento dei commercianti " Una scuola turistico/alberghiera basata su questi presupposti, aiuterà sicuramente a rivalutare alcune tradizioni e attraverso un processo formativo, orientare la città a uno sviluppo di settore, obbligando poi le aziende a seguirla nell'esempio. La carta vincente, sarà quindi data da un'integrazione tra l'arte, una grande professionalità e un paesaggio ancora integro. Questa sarà la piattaforma e gli elementi su cui andare a lavorare". "Pertanto- continua l'intervento Confcommercio" la qualificazione del settore assume un aspetto prioritario e determinante nel rilancio del turismo e quindi di una crescita aziendale finalizzata anche ad un aumento dei posti di lavoro, mentre la città è ora che comprenda che solamente attraverso una specializzazione s'arriverà a quel salto di qualità tanto auspicato e mai avvenuto che soltanto una trasformazione radicale, così impostata, sarà capace di apportare".

"Bisogna trovare il modo di come aumentare le presenze sulla rupe e di come farli stazionare" conclude la Confcommercio.

La Confcommercio sembra aver trovato nella ipotesi di una scuola alberghiera un cavallo di battaglia per affermare un'idea di sviluppo della città che punti più sul turismo che sulla "conoscenza", come invece vorrebbe l'Amministrazione comunale.

Noi ricordiamo che sono oltre quarant'anni, dalla costruzione dell'autostrada, che in città si dibatte sul "turismo mordi e fuggi" e sul modo migliore per qualificare le strutture ricettive. È diventato un tormentone e non certo una scoperta.

La scuola alberghiera, pur auspicabile, potrà offrire eventualmente soltanto un impulso positivo e sarebbe troppo limitante e semplicistico aspettarci che costituisca invece la panacea di tutti i mali del turismo orvietano, che sono poi quelli di tutti i centri storici simili ad Orvieto, belli, zeppi di d'arte, tranquilli, da visitare in un giorno.

Sarebbe utile elaborare anche qualche altra idea.

Pubblicato il: 17/12/2003

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