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Basta ai conti 'fuori controllo' nelle partecipate

Ci sarà ad Orvieto da parte del Comune un controllo operativo - economico e uno di natura ispettiva. La pratica arriva oggi in consiglio comunale, dopo che la relativa delibera è stata approvata dalla giunta

ORVIETO - Un controllo operativo - economico e uno di natura ispettiva. Così il Comune di Orvieto dice basta ai conti "fuori controllo" nelle partecipate. Per mettere ordine, come da tempo auspicato sia da singoli esponenti della maggioranza (come Angelo Ranchino di Orvieto libera) che dalla sezione controllo della Corte dei Conti, l'amministrazione comunale ha elaborato una "procedura per il controllo e la governance degli enti partecipati". La pratica arriva oggi in consiglio comunale, dopo che la relativa delibera è stata approvata dalla giunta. Il sistema di controllo sulle partecipate verterà principalmente attorno a report tecnico gestionali periodici, "almeno semestrali" da parte del soggetto gestore. Sulla base di questi report il presidente della commissione Bilancio, potrà relazionare ogni volta che lo riterrà necessario in riferimento agli accadimenti di maggiore interesse, di fronte alla commissione, al sindaco, alla giunta e al presidente del consiglio comunale. Questo per stabilire eventuali correttivi. Ci sarà una periodicità minima obbligatoria e comunque l'iter andrà attivato, sempre in coincidenza dell'approvazione dei bilanci. In ogni caso la commissione Bilancio - il suo presidente, ma anche i suoi membri - potranno chiedere in qualsiasi momento informazioni, documenti e dati agli enti partecipati. Tra i vari obblighi dell'ente partecipato anche quello di mettere a disposizione del Comune "un collegamento telematico e il software necessario per la visualizzazione del servizio in tempo reale". Dalla richiesta di informazioni e documenti alla consegna da parte della società non dovranno trascorrere più di novanta giorni. Non solo. Le procedure di vigilanza e controllo, in generale "potranno essere attivate sia d'ufficio sia per effetto di specifica segnalazione proveniente da organi dell'ente o da cittadini, singoli od associati, rispetto ai quali sussista specifica legittimazione attiva". Insomma, ventidue pagine zeppe di procedure divise in 20 articoli per dare il giro di vite sulle partecipate, per - è detto nel documento - "garantire in condizioni di trasparenza, economicità e tempestività, la rispondenza dell'azione amministrativa ai principi costituzionali, normativi e statutari in un quadro di tutela degli utenti e al fine di assicurare il perseguimento degli interessi pubblici generali, disciplinare le attività di vigilanza e controllo da parte del Comune di Orvieto nei confronti di tutti gli enti partecipati". Il Comune di Orvieto, come noto, dopo la revisione delle partecipate detiene ancora quote in Atc spa, Sii, Webred, Centralcom, Rpo, Usi Spa, Patto 2000, Sir, Crescendo, Consorzio Polo universitario. Inoltre partecipa come socio a numerose associazione e fondazioni (Te.Ma., associazione Lea Pacini, Cittaslow, associazione Luigi Mancinelli, associazione Scuola di musica Adriano Casasole, Carta unica, Fondazione Centro Studi città di Orvieto, Fondazione Barzini, Fondazione Piccolomini, Fondazione Umbria Jazz. In consiglio comunale oggi, oltre a questa pratica, anche la discussione sulla alienazione della farmacia comunale.

Pubblicato il: 24/05/2011

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