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Per Confindustria la tassa di soggiorno 'rischia di essere il colpo mortale e definitivo' all'economia della città

Il presidente della sezione territoriale di Orvieto di Confindustria Terni, Danilo Mira, si esprime in questi termini in merito alla presunta volontà da parte del Comune di introdurre una tassa ai visitatori di Orvieto

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ORVIETO - "L'introduzione della tassa di soggiorno per i turisti che arrivano a Orvieto rischia di essere il colpo mortale e definitivo sul possibile rilancio della vocazione turistica della nostra città". Il presidente della sezione territoriale di Orvieto di Confindustria Terni, Danilo Mira, si esprime in questi termini in merito alla presunta volontà da parte del Comune di introdurre una tassa ai visitatori di Orvieto. Secondo Confindustria non c'è alcuna strategia che accompagni questa misura, ma si tratterebbe soltanto di un nuovo "balzello", introdotto per risanare le casse comunali. "La situazione del turismo di Orvieto è drammatica - fa notare la confederazione - le strutture ricettive lavorano a tassi di occupazione insostenibili, inferiori al 25%, e tale situazione rischia di compromettere seriamente la loro sopravvivenza. Gli alberghi sono stati costretti a ridimensionare in maniera significativa i dipendenti e molti stanno seriamente pensando di chiudere l'attività. In assenza di una seria politica di marketing territoriale, di comunicazione e di posizionamento di Orvieto come meta turistica, non ha senso parlare di economia del turismo. Un territorio che non comunica e che non riesce a farsi conoscere è destinato a rappresentare una meta marginale dei flussi turistici che visitano le aree limitrofe, con gravissime conseguenze per tutte le attività direttamente ed indirettamente legate al turismo". Mira ricorda anche all'amministrazione che Confindustria ha più volte richiesto maggiori controlli nel comparto extralberghiero, "in cui - è detto in una nota - si registrano gravi irregolarità a discapito delle strutture che operano nel pieno rispetto della normativa e che pagano regolarmente le tasse. Quello che è più grave, in aggiunta, è che servizi di accoglienza poco professionali possono nuocere seriamente all'immagine della città. Per Confindustria insomma "occorre recuperare un approccio scientifico al rilancio del turismo, un'idea di come l'intero territorio debba funzionare e muoversi rispetto all'obiettivo di rilanciare" il comparto turistico "e per farlo, proprio adesso, non serve alcuna tassa - conclude Mira - solo un cammino nuovo, fatto di idee e di progetti condivisi". Insomma le associazioni di categoria sono tutte compatte nell'alzare le barricate contro l'ipotesi di introduzione dell'imposta di soggiorno prevista dal decreto sul federalismo fiscale. Il Comune non avrà vita facile a farla digerire come operazione salva bilancio.

Pubblicato il: 21/05/2011

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