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Commercianti tutti contro. La tassa di soggiorno è 'un'ottima idea per fiaccare definitivamente la città'

La città non riesce ad attrarre turismo e la crisi si sente enormemente. Per Federalberghi "Non si può pensare di fare cassa con la tassa di soggiorno senza prima risolvere problemi strutturali della città anzitutto attraverso una vera e concreta battaglia all'abusivismo"

foto di copertina
ORVIETO - "Un'ottima idea per fiaccare definitivamente la città". Federalberghi, ma anche Confesercenti, esprime un giudizio netto sulla tassa di soggiorno che l'amministrazione sta vagliando per assicurare nuove entrate al bilancio comunale. A parte la mancata partecipazione, per Federalberghi la tassa "sortirebbe effetti devastanti per la già stagnante condizione degli arrivi". L'occupazione media annuale delle stanze è ferma al 29,8% e, secondo l'analisi delle associazioni. La tassa sul soggiorno non farebbe che incentivare il mordi e fuggi e l'abusivismo già presente. "Molte strutture da tempo stanno cercando invano di vendere - dichiara il presidente di Federalberghi, Riccardo Cristofari - hanno già ridimensionato il personale puntando ad una gestione famigliare perché la città non riesce ad attrarre turismo e la crisi si sente enormemente. Non esiste una politica di programmazione né di marketing territoriale, non esiste un "prodotto Orvieto" pubblicizzato a livello internazionale. Non si può pensare di fare cassa con la tassa di soggiorno senza prima risolvere problemi strutturali della città anzitutto attraverso una vera e concreta battaglia all'abusivismo". "Più volte - aggiunge Cristofari - abbiano posto l'attenzione verso la necessità di far chiarezza e di iniziare con controlli meticolosi verso le numerose strutture ricettive che spuntano come funghi all'interno della città. Abusivismo che esiste sia in ambito ricettivo che nell'ambito della somministrazione. Tutto questo è stato più e più volte segnalato da coloro che lavorano in regola e pagano le tasse ma nulla si è mosso". "Una misura autolesionistica - dichiara anche il presidente di Confesercenti, Sandro Gulino - che rischia di penalizzare in maniera grave il turismo orvietano che è attestato su un indice medio di permanenza di circa un 1,6 giorni e che adesso andremmo a scoraggiare ulteriormente. Con l'introduzione di questa tassa infatti, chi fosse intenzionato a rimanere ad Orvieto finire a dormire magari andrà a Bolsena, a Chiusi o Montefiascone ed il risultato sarebbe quello di incoraggiare, paradossalmente, proprio il grande male del nostro turismo che è proprio quello di essere mordi e fuggi". Perplessità in questo senso sono state espresse anche dall'assessore al Turismo, Marco Sciarra: "Non è detto che verrà imposta la tassa. Non potevamo non inserirla nel documento programmatico per il bilancio. Nel frattempo, tramite la commissione Turismo in seno all'Anci abbiamo chiesto alla Regione delle linee guida per i Comuni. Si tratterebbe in ogni caso di qualche euro - da uno a tre - che pure però nella percezione potrebbero effettivamente creare malumori". Sciarra parla anche del rischio reale di un aumento del "nero" e delle "situazioni al limite della legalità".

Pubblicato il: 20/05/2011

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