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Imposta di soggiorno, il Comune di Orvieto conferma che sta valutando la misura

È il consigliere con delega al Bilancio Piergiorgio Pizzo ad ammettere che l'amministrazione comunale sta facendo le dovute verifiche. Potrebbe earrivare fino a 5 euro a peresona

ORVIETO - Imposta di soggiorno, il Comune di Orvieto conferma che sta valutando la misura. Anche se restano da verificare ancora molte variabili. Così come per gli autovelox. È il consigliere con delega al Bilancio Piergiorgio Pizzo ad ammettere che l'amministrazione comunale sta facendo le dovute verifiche per poter inserire in bilancio nuove entrate, derivanti dall'introduzione dell'imposta di soggiorno e dall'attivazione degli autovelox. D'altro canto, le linee di indirizzo per la redazione del preventivo 2011 avevano messo in conto tali provvedimenti insieme all'aumento della Tarsu ed altro. "L'imposta di soggiorno la stiamo valutando soprattutto sotto il profilo dell'incidenza, non è detto che la inseriremo" dichiara il consigliere Piergiorgio Pizzo. L'amministrazione comunale sta valutando, insomma, quanti soldi potrebbe portare nelle casse comunali la nuova tassa, prevista dal decreto sul federalismo fiscale. La scorsa settimana le prime indiscrezioni che, in ogni caso, non vengono confermate ufficialmente, ipotizzavano che fossero stati inseriti 900mila euro derivanti da tale operazione. "Qualora la dovessimo considerare vantaggiosa - dice Pizzo - non mancheremo di fare il dovuto passaggio con gli albergatori. Ma restano ancora da definire molte variabili". I vantaggi per il Comune di Orvieto non c'è dubbio che potrebbero essere cospicui, anche se i risultati si inizierebbero a vedere più che altro dal 2012, visto che a questo punto per il 2011, l'imposta di soggiorno non potrà entrare in vigore prima di luglio. Considerando però che può arrivare ad incidere fino a 5 euro a persona e non a camera, i conti per il Comune comincerebbero a farsi decisamente interessanti. E poi la tassa verrà imposta ai soli alberghi o anche agli agriturismo e ai bed & breakfast? "Anche questo è un nodo da sciogliere, perché - spiega Pizzo - non vogliamo certo penalizzare alcune strutture rispetto ad altre". Idem per gli autovelox. Tutto ancora da valutare. Almeno ufficialmente. L'idea però sarebbe quella di installare una decina di postazioni con l'impiego di due sole macchinette. "È evidente che un utilizzo del genere funziona più da deterrente, non certo per fare cassa come si dice" premette il consigliere delegato al Bilancio. L'attivazione a questo punto però non avverrà prima della fine dell'anno visto che l'iter autorizzativo avrebbe la durata di circa quattro mesi. Insomma, i conti del Comune restano ancora in alto mare. E stringono anche i tempi per la partecipazione, oggetto di tante polemiche. La manovra con tutta probabilità non sarà disponibile e certa prima del 10 giugno vista la scadenza del 30 e i 20 giorni di tempo che devono avere i consiglieri per valutare le carte. Intanto, il personale resta in stato di agitazione per i tagli e la mobilità interna che la giunta ha già deliberato. La Funzione pubblica della Cgil, come noto, si è rivolta anche al prefetto della Provincia di terni per richiedere un incontro "sulla grave situazione che si è determinata al Comune di Orvieto a seguito della scissione del contratto con la cooperativa sociale Carli che ha determinato la perdita di venticinque posti di lavoro". In subbuglio in particolare, la biblioteca, gli asili nido e i servizi cimiteriali.

Pubblicato il: 18/05/2011

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