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Il Cup unico regionale? Solo un disagio in più per gli utenti

Il tribunale per i diritti del malato di Orvieto non ha dubbi sul fatto che la cura che la Regione Umbria ha intenzione di somministrare al problema cronico delle liste di attesa sia peggiore del male

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ORVIETO - Il Cup unico regionale? Solo un disagio in più per gli utenti. Il tribunale per i diritti del malato di Orvieto non ha dubbi sul fatto che la cura che la Regione Umbria ha intenzione di somministrare al problema cronico delle liste di attesa sia peggiore del male. Per il responsabile del tribunale del malato, Gianni Pietro Mencarelli la soluzione, è semmai nella razionalizzazione delle Asl "che, se è vero come è vero che c'è un problema di risorse finanziarie, dovrebbero passare da cinque a due, con direttori per ogni singola area". "Costringere i pazienti a fare il giro del'Umbria per fare gli esami non mi pare una soluzione", aggiunge. Altro nodo centrale per il tribunale dei diritti del malato è arrivare ad una definizione certa del ruolo dell'ospedale di Orvieto. "Definito nella rete regionale come ospedale dell'emergenza - urgenza in realtà tale non lo è mai stato, allora - afferma Mencarelli - vista l'altissima percentuale di popolazione anziana che si registra nell'Orvietano perché non dargli tutti i connotati effettivi di ospedale di comunità dove vengano garantite tutte le prestazioni". Il problema delle liste d'attesa sta assumendo ultimamente proporzioni preoccupanti sia per gli esami di laboratori che per gli interventi. Bisogna aspettare fino a dicembre per un'ecografia. Oltre due mesi di attesa per asportare, con 130 pazienti che sono in coda, quasi tre mesi per operarsi di appendicite. Entro giugno la Asl si è impegnata a mettere a punto un piano per contenere il problema. Una mano dovrebbe darla anche l'attivazione del Cup unico regionale.

Pubblicato il: 14/05/2011

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