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Tassisti orvietani. Strangolati dagli abusivi e abbandonati dalle istituzioni.

Denunciano un consistente calo degli affari motivato, soprattutto negli ultimi tre anni, da chi esercita l'attività senza permessi

ORVIETO - Noi, strangolati dagli abusivi e abbandonati dalle istituzioni. È il grido l'allarme che viene lanciato dai tassisti orvietani che denunciano un consistente calo degli affari motivato, soprattutto negli ultimi tre anni, da chi esercita l'attività senza permessi. Una situazione al limite del paradossale in una piccola realtà come Orvieto e che pure trova conferma in ben tre esposti depositati in procura e presso le forze dell'ordine. Alla protesta dei tassisti si associano anche i noleggiatori con autista, tutti gravemente penalizzati, secondo quanto viene riferito, dall'attività che illegalmente viene esercitata ad Orvieto da tre - quattro autisti, abusivi al 100% oppure che lavorano al di fuori della autorizzazioni di cui sono in possesso, ovvero con più mezzi di quelli che dovrebbero. Il tutto, sembrerebbe, con la compiacenza di qualche struttura ricettiva, dagli alberghi ai ristoranti. Sì perché l'abusivismo troverebbe mercato fertile soprattutto sulle lunghe percorrenze, ad esempio con i transfer in aeroporto, e non è difficile immaginarlo visto che nei percorsi urbani gli abusivi sarebbero più facilmente smascherabili. Basti pensare che con un taxi d'ordinanza Orvieto - Fiumicino costa sui 200 euro, con un abusivo 150. Senza contare che circolerebbero abusivi con mezzi a nove posti, contro i due del taxi. "Ogni anno di questi tempi (con l'inizio della stagione turistica, ndr) rinnoviamo l'esposto - affermano tassisti e noleggiatori - ma l'effetto fino a questo momento è stato praticamente nullo. Abbiamo anche scritto agli albergatori per denunciare il fenomeno, senza risultati". I tassisti ipotizzano accordi tra albergatori e conducenti non in regola o almeno non in regola al 100%, con "magheggi" anche sui permessi per l'accesso ai varchi elettronici. Insomma, il settore è un po' una jungla. E la scarsa conoscenza della materia che ci sarebbe ad Orvieto peggiorerebbe le cose. "Il problema è decisamente sottovalutato - spiegano - per esercitare nella piena legalità ci vuole l'iscrizione al ruolo conducenti e l'autorizzazione per il mezzo che resta valido solo per quel mezzo". Controlli ne sono stati fatti nel corso del tempo, ma le difficoltà a provare il reato non avrebbe condotto da nessuna parte. La giustificazione più frequente da parte degli abusivi, quando vengono beccati al volante con persone a bordo è infatti che stanno trasportando "amici". Non è facile dimostrare il contrario, a quanto pare, anche quando questi "amici" sono sempre americani, inglesi, giapponesi, tedeschi.

Pubblicato il: 22/04/2011

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