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Il Centro studi è un'esperienza 'fallimentare'

Nota dei gruppi di maggioranza la Comune di Orvieto. L'atteggiamento del Pd sul CSO sarebbe "demagogico" ed "ipocrita". Con la conclusione che "A tutti sta a cuore la cultura e la formazione.  A chi ha fatto tutti questi debiti, forse sta a cuore un po' meno!"

Riceviamo dai gruppi consiliari di maggioranza  al Comune di Orvieto e pubblichiamo

Tra le varie esperienze fallimentari che nel corso di un quindicennio si sono materializzate, quella del Centro Studi Città di Orvieto è una delle più eclatanti.

Coloro che oggi fanno finta di non vedere o di non sapere quale sia lo stato finanziario in cui versa il CSCO non possono che essere catalogati nella categoria degli ipocriti. A tutti piace difendere la cultura ed i luoghi in cui si forma e si sviluppa, ma da qui ad usare strumentalmente questa difesa al solo fine di tenere in piedi un sistema logoro e che produce solamente debiti e passività non è più sostenibile, non solo per chi oggi ha l'onere di amministrare, ma per l'intera comunità orvietana.

Qualche giorno fa, in linea con un modo di fare ipocrita e demagogico, il PD ha prodotto un documento in cui si chiede a gran voce la difesa in toto del CSCO: in buona sostanza, il PD chiede a gran voce che la Giunta Concina, attraverso una voce di uscita nel bilancio del Comune, continui a spendere più di 400.000 euro all'anno per la sede di piazza del Duomo, oltre a chiedere che la Fondazione Centro Studi continui a perdere decine e decine di migliaia di euro all'anno nella gestione economica e finanziaria

Per portare a conoscenza dei cittadini quale sia lo stato attuale del CSCO - compresi quelli che parlano per sentito dire o per slogan -, occorre dividere la questione in almeno due parti.

La prima riguarda lo stabile presso cui il CSCO è stato ubicato per più di 10 anni. Di proprietà della ASL (Regione), il Comune per averne la disponibilità ha dovuto pagare un fitto annuo pari a 370.000 euro, otre a circa 50.000 euro annue di costi per le utenze. Inoltre, dal 2000 al 2006 le vecchie Giunte non avevamo mai pagato l'affitto e, cosa ancora più grave, non avevano mai messo a bilancio neanche un centesimo per pagarlo. In sostanza, nel 2007 il Comune ha dovuto dichiarare un debito fuori bilancio per i fitti mai pagati per una cifra di circa 1.200.000 euro. Una cosa va evidenziata: l'importo di 370.000 euro era relativo al pagamento non solo del CSCO, ma anche degli uffici Ambiente del Comune, di quelli della Provincia di Terni, le cucine della Camst e della CRI.

Oggi, con una scelta di grande responsabilità e di grande fermezza, il Sindaco e la maggioranza hanno deciso che le casse del Comune non si possono più permettere di pagare più di 400.000 euro all'anno ed hanno deciso di lasciare la struttura e di trovare spazi altrettanto dignitosi presso palazzi di proprietà del Comune e quindi a costo zero.

La seconda riguarda i bilanci del CSCO. A giorni saranno note le cifre nude e crude, intanto è doveroso rammentare che dal 2006 al 2008 il CSCO ha prodotto perdite d'esercizio pari a più di 350.000 euro. Ed anche il 2009, seppur con una importante inversione di tendenza, chiude con 70.000 euro di passivo. Il nuovo CdA, insediatosi a dicembre 2009, ha già messo in campo alcune azioni tese a diminuire le passività strutturali, tanto che emergono risparmi di grande rilevanza. Inoltre, dallo stato patrimoniale emerge un debito di 390.000 euro con una cooperativa sociale per servizi di portineria e di pulizia riconducibili ai precedenti esercizi: facciamo osservare che dallo scorso anno il nuovo CdA ha ottimizzato i costi per quei servizi, prima con una fortissima riduzione, poi con una definitiva cancellazione degli stessi.

I numeri sono lo specchio della drammatica situazione in cui versa il CSCO.

Di fronte a ciò, sia il nuovo CdA che la Giunta Concina stanno lavorando per non chiudere questa realtà  (i presupposti vi sarebbero tutti!!). A tal proposito, pochi giorni fa vi è stato un incontro  tra il  nuovo CdA e le categorie economiche e sociali della città dal quale è emerso una forte condivisione della progettualità posta in essere dal CSCO e le associazioni si sono rese disponibili a collaborare.

A tutti sta a cuore la cultura e la formazione.

A chi ha fatto tutti questi debiti, forse sta a cuore un po' meno!

 

 

Pubblicato il: 17/04/2011

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