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Stopponi. Anche io non ho mai approvato il piano di riordino dell'ospedale

 L'ex assessore comunale alla Sanità Cecilia Stopponi (Prc) risponde al suo attuale omologo, Massimo Rosmini che l'aveva tirata in ballo insieme ai sindaci dell'Orvieto per aver avallato a suo tempo il piano di riordino del Santa Maria della Stella di Orvieto

ORVIETO - Ospedale, Stopponi si sfila: "Neanche io sono mai stata d'accordo col piano di riordino, ma Mocio non mi ha mai fatto votare". L'ex assessore comunale alla Sanità Cecilia Stopponi (Prc) risponde al suo attuale omologo, Massimo Rosmini che l'aveva tirata in ballo insieme ai sindaci dell'Orvieto per aver avallato a suo tempo il piano di riordino del Santa Maria della Stella di Orvieto. "Non ho mai condiviso quel piano - dice oggi Stopponi - ma ho elaborato e presentato e sottoposto all'assemblea dei sindaci, documenti che evidenziavano tutte le obiezioni, le perplessità, i punti di criticità e di debolezza di quel piano. Purtroppo i sindaci votarono all'unanimità quel piano, anche coloro che avevano condiviso e sostenuto le sue problematicità: misteri della politica". A questo proposito Stopponi precisa di non aver mai avuto dall'allora sindaco Stefano Mocio "la delega a votare in quell'organismo, ed anche questo, ma non solo questo - aggiunge - ha poi determinato la mia decisione di lasciare l'incarico a più di un anno dalla scadenza del mandato". Il consigliere, infine, vista la posizione di Rosmini si rammarica di non averlo avuto al proprio fianco a tempo debito. Perchè vede assessore, io credo che le battaglie vadano fatte quando è il momento - conclude Stopponi-Dopo non servono più". Le critiche di Rosmini sono state avanzate nel contesto di un intervento del consigliere del Pd che segnalava alcune urgente per il nosocomio. Liste d'attesa di quasi 6 mesi per una ecografia alla tiroide, di 174 giorni per una colonscopia (dato fra i più alti degli ospedali umbri), visite intramoenia che penalizzano l'utenza pubblica, emorragia di pazienti che si fanno curare in altri ospedali soprattutto nel campo dell'Ortopedia e della Chirurgia.

Di seguito l'intervento integrale di Cecilia Stopponi

"Basta giocare con l'ospedale di Orvieto, questa struttura ha bisogno di una definizione certa",  afferma l'assessore Rosmini in risposta ad una interrogazione nello scorso Consiglio comunale.

Io avrei affermato che: Basta giocare con la salute dei cittadini, loro/noi abbiamo bisogno di certezze sul nostro diritto alla salute, sulla sua universalità, sulla qualità e certezza delle prestazioni che riceviamo.

In questo senso l'Ospedale - che certamente presenta tutte le problematicità più e più volte evidenziate, lamentate, denunciate da cittadini, da mozioni, interrogazioni, in occasione di audizioni, conferenze, consigli comunali aperti etc.  - è uno degli strumenti che influiscono sullo stato di salute   della popolazione, insieme ai servizi territoriali nonché al complesso dei servizi socio assistenziali che un governo (nazionale, regionale, cittadino) riesce ad immaginare e realizzare per la propria comunità.

Per questo ritengo non utile, non efficace, ridurre sempre il complesso tema della sanità alla sola questione "Ospedale", sebbene, ribadisco, questo sia stato nel passato, e ancora oggi sia un nodo irrisolto la cui responsabilità va ricercata nella "politica" che progetta, programma le strategie,  ma anche in  quella che ricercando  costantemente e principalmente  equilibri e compromessi determina troppo spesso situazioni di stallo se non di regressione.

Mi auguro che l'assessore Rosmini, che è medico, che lavora nella struttura ospedaliera, che più e meglio di molti altri conosce i mali della sanità, non solo quelli legati alle professionalità, ma anche e soprattutto  quelli  economici e quelli politici, sia in grado di affrontare la situazione orvietana con maggiore incisività di quanto fatto - evidentemente - nel passato, ed  anche che spenda qualche parola sul tema dei tagli alla sanità ed al sociale che il governo attuale persegue sistematicamente.

Per favore, però si informi meglio sulle mie posizioni e responsabilità in merito al Piano di Riordino  varato dalla Assemblea dei Sindaci durante la passata Amministrazione, dalla allora Direttrice Sanitaria  D.ssa Valecchi  e Direttore Generale Dr. Fiaschini.

Per quanto riguarda me - tutti gli atti sono disponili per essere consultati - non solo non ho mai condiviso quel piano di riordino, ma ho elaborato e presentato e sottoposto all'Assemblea dei Sindaci documenti che evidenziavano tutte le obiezioni, le perplessità, i  punti di criticità e di debolezza di quel piano. Purtroppo i Sindaci  votarono  ALL'UNANIMITA' quel piano, anche coloro che avevano condiviso e sostenuto le problematicità del Piano misteri della "politica"!! 

Io non ho mai avuto dal mio Sindaco Dr. Mocio la delega a votare in quell'organismo, ed anche questo, ma non solo questo, ha poi determinato la mia decisione di lasciare l'incarico a più di un anno dalla scadenza del mandato.

Debbo però dire che, ascoltando oggi le Sue posizioni in merito a quel piano di riordino,  mi rammarico di non averla avuta allora al mio fianco a condurre quella battaglia. Perché vede Assessore, io credo che le battaglie vadano fatte quando è il momento. Dopo non servono più.

 

 

 

Pubblicato il: 07/04/2011

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