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Non autosufficienza, Galanello (Pd): 'Modello residenzialità anziani sia più flessibile: Umbria affronti con coraggio questione dell'invecchiamento della popolazione'

Il consigliere regionale interviene sul complesso tema della non autosufficienza annunciando pieno sostegno alla proposta di legge recentemente presentata dal consigliere Massimo Buconi

"In Umbria la distinzione tra residenze protette per persone non autosufficienti e strutture per anziani ancora pienamente autonomi risulta troppo rigida. Una scarsa flessibilità nel modello dei servizi che determina oggettive difficoltà di gestione per il sistema sanitario, un allungamento delle liste di attesa, un latente rischio di ricoveri senza specifiche autorizzazione e costi di funzionamento molto alti". Fausto Galanello, consigliere regionale del Partito democratico, interviene sul complesso tema della non autosufficienza annunciando pieno sostegno alla proposta di legge recentemente presentata dal consigliere Massimo Buconi (Psi) e sollecitando la Giunta ad affrontare rapidamente il problema. Nel disegno di legge - dal titolo "Norme per il miglioramento dell'offerta dei servizi residenziali agli anziani" - si avanza l'ipotesi di una revisione sul modello della Regione Toscana, con l'introduzione di una modularità di non autosufficienza in base alla gravità effettivamente riscontrata e la previsione di moduli assistenziali diversificati all'interno di una stessa struttura.

"L'Umbria deve affrontare con coraggio la questione dell'invecchiamento della popolazione - sottolinea Galanello - anche rivisitando le modalità con cui vengono erogati servizi fondamentali come quello dell'assistenza residenziale per anziani o per persone non autosufficienti. La domanda di prestazioni di questo tipo cresce sempre più velocemente, con una difficoltà evidente nello scorrimento delle liste di attesa e nella gestione quotidiana dei posti. Si pensi, ad esempio, al caso di coloro che sono entrati in una struttura sociale per anziani e che gradualmente, con il passare degli anni, hanno visto la loro condizione aggravarsi fino alla non autosufficienza. Stando alle attuali norme regionali - sottolinea Galanello - queste persone divenute non autosufficienti mentre erano già in una struttura devono essere trasferiti in specifiche residenze protette autorizzate dalla Regione. Non sarebbe più logico - si chiede il consigliere regionale - pensare ad una modularità dello stato di non autosufficienza e ad alla possibilità di avere nella stessa struttura trattamenti diversificati?".

Per Galanello questa rivisitazione del modello è anche utile "ad affrontare la condizione di irregolarità in cui al momento versano molte strutture che, pur in assenza di una specifica autorizzazione, ospitano di fatto persone parzialmente non autosufficienti in quanto le autorità preposte non riescono a trovare soluzioni alternative idonee".

Pubblicato il: 06/04/2011

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