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Calcagni Questo è un bilancio 'ragionieristico e giustizialista'

"Fa pagare ai cittadini, e solo a loro, colpe che non hanno, salvando proprio quelle forze politiche, od autorevoli loro rappresentanti, che hanno fattivamente contribuito all'attuale grave crisi con il solo obiettivo di governare comunque ed a qualunque costo"

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ORVIETO - Un bilancio "ragionieristico e giustizialista" che "fa pagare ai cittadini, e solo a loro, colpe che non hanno, salvando proprio quelle forze politiche, od autorevoli loro rappresentanti, che hanno fattivamente contribuito all'attuale grave crisi con il solo obiettivo di governare comunque ed a qualunque costo". Con una insufficienza netta, l'ex assessore comunale Cristina Calcagni, oggi responsabile organizzativo regionale Api nonchè coordinatore di Orvieto del movimento, boccia il preventivo 2011. Di cui in questi giorni la giunta comunale ha reso note le linee di indirizzo. Dal trasporto scolastico agli asili nido, passando per la biblioteca comunale, Calcagni prende la matita blu rivolgendosi al consigliere delegato al Bilancio, Piergiorgio Pizzo (Udc). E premettendo un giudizio politico visto il diverso orientamento dell'Udc di cui Calcagni è compagna di viaggio a livello regionale e nazionale. "Non riconosco in una sola parola affermata i contenuti politici dell' Udc - afferma Calcagni - oggi questo partito è schierato insieme ad altri partiti per creare una alternativa di governo al dualismo fallimentare di Pdl e Pd e non per governare insieme ai rappresentati delle frange estreme di questi due schieramenti come avviene ad Orvieto". L'esponente dell'Api contraria all'esternalizzazione degli asili nido, come al "gioco della torre" prospettato da Pizzo per salvare alternativamente la stagione del Mancinelli o il piano sociale di zona, si sofferma in particolare sul mancato rinnovo della convenzione con la Carli e i riflessi che questo avrà su servizio scuolabus. Un taglio dal quale il Comune, se è vero che ha intenzione di mantenere comunque in piedi il servizio, risparmierebbe appena 7mila euro, per cui - fa notare l'ex assessore - è legittimo il sospetto sull'effettiva intenzione di continuare a garantire lo scuolabus. Ma facciamo i conti. "Il servizio offerto dalla Carli, oggi tagliato, costa alle casse comunali l'anno 95.000 euro. In tale servizio sono ricompresi, oltre alle tre risorse a battente per impiegare l'intera flotta degli autobus: la manutenzione degli scuolabus assegnati, le risorse in sostituzione ai tre autisti quando sono assenti per malattie e-o per permessi, garantendo così una straordinaria flessibilità a costi certi. L'intero servizio scuolabus porta nelle casse comunali, tra iscrizione e compensazioni di chi ne fruisce, circa 88.000 euro l'anno. Inoltre - continua Calcagni - tali scuolabus sono impegnati nei campi estivi da luglio a settembre, senza il personale della Carli ovviamente che va a supporto nel corso dell'anno scolastico. Gli autisti dipendenti del Comune se nel periodo estivo non sono occupati con i campi estivi, contribuiscono ai lavori di risistemazione dei plessi scolastici che, ricordo ancora una volta, sono di competenza comunale. Lo scorso anno tra imbiancature esterne ed interne hanno reso possibile le attività di sgombero della scuola media di Ciconia. Ma è mai possibile - conclude per un deficit complessivo di soli 7000 euro mettere in crisi integralmente un servizio così essenziale? E si è così sicuri che diverse soluzioni non risultino decisamente più onerose?". Senza contare poi i costi della formazione per attivare la mobilità del personale.

Di seguito l'intevento integrale di Cristina Calcagni.

Risposta al consigliere Pizzo

Non posso sottrarmi dal rispondere alla nota del consigliere e assessore, di fatto e non di diritto, Pier Giorgio Pizzo poiché da lui stesso vengo chiamata in causa (gli ex assessori sono due, una sono io).  I miei interventi non sono né pretestuosi né tantomeno tuonanti, ricordo che mi sono dimessa in profondo disaccordo con le scelte di questa Amministrazione che non potevano che portare a questa delibera 'trasparenza' votata all'unanimità. Intanto non riconosco in una sola parola  affermata i contenuti politici dell' UDC : oggi questo partito è schierato insieme  ad altri partiti per creare una alternativa di governo al dualismo fallimentare di PdL e PD e non per governare insieme ai rappresentati delle frange estreme di questi due schieramenti come avviene ad Orvieto; in termini di contenuti il leader Udc Casini in ogni occasione, anche quella più remota di un improbabile appoggio alle riforme proposte dal  governo nazionale, impone ed antepone attenzione alle politiche per le FAMIGLIE, in termini di sgravi, supporto e agevolazioni.

Più volte ho detto della particolare conformazione geografica del nostro territorio ed insistito sulla superficie dei nostri 281Km quadrati suddivisivi per 20.800 abitanti circa, di cui 1700 extracomunitari tutti con regolare permesso di soggiorno, che vivono e lavorano nella nostra città. Più volte ho sottolineato con energia che l'Amministrazione comunale non può fare profitto con servizi essenziali alla collettività che impattino direttamente con la mission stessa dell'amministrazione, quali il Diritto allo Studio.

Ciò premesso occorre  puntualizzare i numeri fornitici dal nostro consigliere/assessore al bilancio:

Servizi Scolastici/Trasporto scolastico:

il Comune di Orvieto ha in dotazione 11 scuolabus con i quali eroga il servizio di trasporto scolastico e GARANTISCE IL DIRITTO ALLO STUDIO alla popolazione studentesca della scuola dell'obbligo quali scuola materna, scuola primaria, scuola secondaria di I° grado.

Tali scuolabus servono le nostre 13 frazioni consentendo di raggiungere i plessi scolastici presenti in città: Orvieto Centro, Orvieto Scalo, Ciconia e Sferracavallo. In particolare per la scuola secondaria di I° grado solo Orvieto Centro e  Ciconia.

Gli autisti dipendenti del Comune sono 8. Per garantire  il servizio, e quindi il diritto allo studio, il Comune, tramite regolare bando di gara, ha assegnato alla cooperativa Carli l'integrazione del servizio secondo il più sano principio di economicità che vede nel concorso pubblico privato il più avanzato strumento in termini del rapporto efficacia/efficienza. Il servizio offerto dalla Carli, oggi tagliato, costa alle casse comunali l'anno 95.000,00 euro. In tale servizio sono ricompresi, oltre alle tre risorse  a battente per impiegare l'intera flotta degli autobus: la manutenzione degli scuolabus assegnati, le risorse in sostituzione ai tre autisti quando sono assenti per malattie e/o per permessi, garantendo così una straordinaria flessibilità a costi certi.

L'intero servizio scuolabus porta nelle casse comunali, tra iscrizione e compensazioni di chi ne fruisce, circa 88.000,00 euro l'anno.

Inoltre  tali scuolabus sono impegnati nei campi estivi da luglio a settembre, senza il personale della Carli ovviamente che va a supporto nel corso dell'anno scolastico per i motivi suesposti. Gli autisti dipendenti del Comune se nel periodo estivo non sono occupati con i campi estivi, contribuiscono ai lavori di risistemazione dei plessi scolastici che, ricordo ancora una volta, sono di competenza comunale. Lo scorso anno tra imbiancature esterne ed interne hanno reso possibile le attività di sgombero della scuola media di Ciconia.

Ma è mai possibile per un deficit complessivo di soli 7000 Euro mettere in crisi integralmente un servizio così essenziale? E si è così sicuri che diverse soluzioni non risultino decisamente più onerose?

Forse la scelta è diversa e quindi quello che  vorremmo sapere, consigliere Pizzo, è se tale servizio scuolabus a settembre, ovvero a ripresa dell'anno scolastico 2011/2012, sarà garantito oppure no.

Cosa c'entra il paragone con l'ATC? E' un'azienda pubblica partecipata che effettua servizi di linea e non un servizio comunale che ha in affido bambini piccoli. E poi l'abbonamento è aumentato, non sono più 230 euro. Inoltre tale abbonamento prevede anche l'uso della funicolare. Gli studenti che ne usufruiscono sono studenti della scuola secondaria superiore di II° grado, le cui competenze sono ministeriali e provinciali, e non rientrano nei servizi offerti dal Comune, tanto è vero che ho partecipato a tantissime riunioni in Regione insieme con i presidi per capire gli orari di arrivo e partenza, che vengono decisi dalla Provincia in accordo con la Regione (che paga eventualmente corse in più) con l'ATC e con gli orari scolastici a cui gli Istituti si adeguano secondo le direttive ministeriali delle ore settimanali previste.

Asili Nido: neppure la giunta capitolina, che versa in condizioni assai più critiche, guidata da Alemanno, ha esternalizzato gli asili nido. Le rammento che questo argomento insieme al precedente ed insieme alle mense scolastiche oltre ad essere servizi fondamentali per il  supporto alle FAMIGLIE, sono diritti conquistati ed acquisiti in ogni società civile e che agevolano soprattutto le donne che lavorano. Resto della convinzione che il Comune non possa e non debba demandare tali servizi a privati sottraendosi quindi dal fornire gli indirizzi e il controllo pedagogico sugli stessi da un lato, e dall'altro rendendo tali servizi economicamente non più fruibili.

Infine: se il personale all'interno di un'azienda fosse in esubero, l'azienda stessa, attraverso una serie di corsi di formazione ad hoc, riqualificherebbe tale personale e lo veicolerebbe nei centri di costo in sofferenza. Come pensa lei di poter inviare dei dipendenti comunali dall'oggi al domani a svolgere compiti in altre sedi con altre mansioni senza aver speso niente in termini di formazione professionale? Sulla delibera "trasparenza" è stato tagliato l'80% di risorse destinate a ciò.

Non capisco il paragone tra il Teatro Mancinelli e il Piano Sociale di Zona. E' o non è il Comune che deve promuovere la cultura e supportare i costi per lo svolgimento delle attività culturali? Il teatro di Orvieto è il secondo in Umbria. Non si può fare il 'gioco della torre' su ciò che è il dovere e la missione fondamentale del Comune.

Sul CSCO non aggiungo altro a quello già detto.

Sulla nostra eccellente Biblioteca Comunale: mi sembra strano che lei debba "sincerarsi e verificare personalmente". Sul sito del Comune trova un link: nuovo orario di apertura della Biblioteca L. Fumi che mostra all'interno un documento in nero ed in rosso con le nuove disposizioni che prevedono:

LA BIBLIOTECA PUBBLICA "L.FUMI" DAL GIORNO 04 APRILE 2011 OSSERVA IL SEGUENTE ORARIO DI APERTURA ALL'UTENZA:

MARTEDI E VENERDI: ORE 9-13 MERCOLEDI E GIOVEDI: ORE 15-18

A FRONTE DI QUESTO NUOVO ORARIO E' POSSIBILE CHE GLI APPUNTAMENTI GIA' FISSATI PER VISITE E SERVIZI DI BIBLIOTECA VENGANO SPOSTATI O ANNULLATI SENZA PREAVVISO AGLI INTERESSATI.

Inoltre, pregevole questa sua idea di collegare le frazioni al centro per permettere ai ragazzi di usufruire della Biblioteca (chiusa), peccato però che non è la sua e quando la sottoscritta, con l'approvazione del candidato sindaco, ovviamente, la inserì sul programma del sindaco, ci furono numerose critiche. 

Trovo il suo bilancio ragionieristico e giustizialista in quanto  fa pagare ai cittadini, e solo a loro, colpe che non hanno, salvando proprio quelle forze politiche od autorevoli loro rappresentanti che hanno fattivamente contribuito all'attuale grave crisi con il solo obiettivo di governare comunque ed a qualunque costo.

Cristina Calcagni -  API Responsabile Organizzativo Regionale e Coordinatore di Orvieto

 

 

 

 

 

Pubblicato il: 06/04/2011

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