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La strada del futuro

Conticelli e Taddei promuovono una partecipazione per informare e raccogliere suggerimenti sul progetto che disegna la viabilità di Orvieto nei prossimi decenni. La Confcommercio spara a zero

Politica

La viabilità ad Orvieto e nei paesi degli immediati dintorni sarà determinata dalla costruzione della strada definita "complanare".

In questa fase, fino la 14 dicembre, sarà possibile presentare osservazioni al progetto preliminare, che passerà poi alla redazione definitiva.

L'argomento suscita ovviamente interesse, perché la complanare dovrà facilitare l'accesso a Ciconia ed all'ospedale, dovrà liberare Sferracavallo dal traffico pesante e congiungere l'autostrada con la zona industriale di bardano e di Ponte Giulio.

I gruppi consiliari dei "democratici" e dei "popolari" hanno organizzato a Sferracavallo, venerdì scorso, un incontro partecipativo per raccontare ai cittadini la loro posizione sulla progettazione della strada e per raccogliere osservazioni da offrire poi al Consiglio comunale. Carlo Alberto Taddei e Maurizio Conticelli hanno espresso la loro preoccupazione per le condizioni della viabilità ai piedi della Rupe e la soddisfazione per il risultato che la loro opposizione degli ultimi anni ha conseguito rispetto al tema della complanare.

"La nuova proposta progettuale-dice Contilelli- se contiene miglioramenti significativi che provengono dalle nostre osservazioni pone però un serio interrogativo sui tempi di realizzazione e sulle ipotesi di finanziamento. Per cui, mentre con il primo stralcio di 27 miliardi di vecchie lire potrebbe essere significativamente snellito il traffico da e verso Ciconia, rimarrebbe insoluto il delicato nodo di Sferracavallo".

L'intera complanare, sino all'intersezione con la strada provinciale dell'ex Aeroporto costa infatti, complessivamente, quasi 50 miliardi ed i tempi per il reperimento di tutti i fondi sono incerti

Gli interrogativi emersi durante il dibattito hanno riguardato soprattutto questo tema.

La valutazione circa la possibilità di risparmiare su alcune opere del primo stralcio per riversare interventi sulla zona di Sferracavallo ha raccolto consensi, insieme al riconoscimento sul metodo partecipativo attivato dai consiglieri Conticelli e Taddei, supportato da cartografie e grafici che hanno esemplificato l'esposizione.

Anche la Confcommercio è intervenuta con un proprio comunicato sull'argomento ed ha espresso la propria perplessità circa " l'avvicinarsi della nuova complanare e si interroga sul futuro del tessuto urbano del nostro territorio. Sotto la spinta del riassetto, si interroga su come sia possibile non emarginare oltre quelle zone, già adesso ritenute periferiche perché soltanto di passaggio e quindi di assoluto isolamento. La viabilità che invece vorremmo veder nascere dovrebbe tener presente, insieme al miglioramento della stessa, soprattutto di un vivere civile, capace di favorire la crescita di queste aree urbane e con l'apporto di nuovi collegamenti addivenire ad un incremento di contatti e di rapporti, socializzando e umanizzando quelle zone, fissando così sul posto una propria identità di vita. Quindi è chiaro che il problema è di urbanistica ancor prima che viario. Se lo strumento è stato fatto più per tamponare che per ristabilire le esigenze sarà ancora più difficile comprendere i vantaggi di una complanare che non risolve questo tipo di problema e non comprende i bisogni della gente".

Il comunicato della Confcommercio passa poi da questi toni generici di rifiuto del progetto ad una proposta.

"Di fronte ad una simile situazione, in cui si continua a ragionare e costruire come se la città si sviluppasse in linea retta-dicono alla Confcommercio-, per migliorare la questione non rimarrà che considerare l'apertura di un casello nord sull'autostrada. La cosa sarà egualmente impegnativa, ma ci permetterà di risparmiare un bel po' di soldi, non rovinare completamente il piano e sicuramente ottenere più vantaggi.

Infatti raddoppiando i punti di entrata, potrebbero aumentare anche i turisti, mentre sarà facile separare il traffico urbano da quello extraurbano, Potrebbe inoltre ritornare utile accorciare le distante verso Fabro, risparmiando qualche chilometro di strada e collegando meglio fra di loro le due aree industriali. Potrebbe favorire i flussi provenienti dall'Amiata, da Acquapendente, da Castel Giorgio e Castel Viscardo con notevole vantaggio del commercio, distoglierebbe inoltre i costruttori da un accanimento intorno a Orvieto, evitando di ingrandire oltremodo una periferia già brutta ed eliminando così un disastro paesaggistico maggiore.

"Quindi- continua il comunicato- una considerazione seria da prendere in esame sarà quella che non si potrà continuare a fabbricare in un'area già fin troppo costruita, mentre sarà opportuno allargare certe visioni verso i luoghi di Allerona".

Un altro argomento, quindi, che aplia i temi di differenzianzione tra le posizioni della Confcommercio e quelle dell'Amministrazione comunale di Orvieto

Pubblicato il: 09/12/2003

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