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Cgil contro i tagli del Comune. Invoca chiarezza

Scelte esclusivamente a carico delle categorie più basse dei lavoratori dell'ente. "Colpisce i cittadini con l'azzeramento del servizio di trasporto scolastico, degli eventi culturali e sportivi con la riduzione dei servizi sociali ed addirittura dell'esternalizzazione dell'intero servizio degli asili nido"

ORVIETO - "Tagli ai servizi, esternalizzazioni tout court, sacrifici retributivi e forte accesso a mobilità interne, scelte esclusivamente a carico delle categorie più basse dei lavoratori dell'ente". La Fp della Cgil è fortemente contraria agli indirizzi di bilancio licenziati dalla giunta, per quel che concerne le scelte che investono il personale. "Nessun sacrificio - insiste la Cgil - sembra essere richiesto alla classe politica o a quella dirigenziale così come non si evince alcuna riforma per le posizioni organizzative scadute a dicembre 2010". "E' evidente - osserva il sindacato - la maldestra intenzione di un'amministrazione che, di fronte a gravi difficoltà di coesione politica interna, in un quadro oggettivo di difficoltà finanziarie, sceglie la strada più facile nel tentativo, probabilmente disperato, di salvare il bilancio e colpisce i cittadini con l'azzeramento del servizio di trasporto scolastico, degli eventi culturali e sportivi con la riduzione dei servizi sociali ed addirittura dell'esternalizzazione dell'intero servizio degli asili nido".

Segeue la nota diffusa dalla CGLI


"PRESUNZIONE DI SUFFICIENZA". DRAMMATICA SITUAZIONE AL COMUNE DI ORVIETO E' URGENTE FARE CHIAREZZA!

 Apprendiamo con sconcerto ed indignazione che la Giunta Comunale di Orvieto ha approvato all'unanimità un atto di indirizzo con il quale intende procedere ad una "riorganizzazione" della macchina amministrativa esclusivamente basata su tagli, anche di alcuni servizi essenziali, assolutamente inaccettabili ed iniqui che scaricano sui ceti più deboli e sui lavoratori l'approssimazione con cui si stanno affrontando le difficoltà economiche e politiche di un Ente le cui criticità sono state appesantite dai tagli lineari del governo.

 L'atto di indirizzo è stato approvato senza aver provveduto ad affrontare quel necessario percorso di informazione e concertazione con le parti sociali, nonostante nell'ultimo incontro nel quale l'Amministrazione aveva rappresentato le concrete difficoltà di definizione del bilancio, la R.S.U. e le O.S. con grande senso di responsabilità si erano dichiarate disponibili ad avviare un confronto su proposte concrete di riorganizzazione dell'Ente, capaci di cogliere gli obiettivi anche di un possibile risparmio di risorse.

 Sembrava che l'Amministrazione avesse colto l'importanza di condividere, informare e concertare con le organizzazioni sindacali ed i lavoratori una fase di estrema delicatezza che investe il Comune di Orvieto.

E' prevalso invece ancora una volta un atteggiamento di superficialità nel gestire le relazioni sindacali, soprattutto in un momento così difficile.

 Sono due anni che l'Amministrazione Concina più volte annuncia un progetto di "riorganizzazione" della macchina amministrativa, volto ad una migliore gestione dei servizi alla cittadinanza, ad un ottimale utilizzo del personale dell'Ente per cogliere anche l'obiettivo di un migliore utilizzo delle risorse finanziarie.

 Ora invece l'Amministrazione caratterizza la tanto annunciata "riorganizzazione" con tagli ai servizi, esternalizzazioni tout court,  sacrifici retributivi e forte accesso a mobilità interne, scelte però esclusivamente a carico delle categorie più basse dei lavoratori dell'Ente che, secondo la Giunta, vedranno penalizzati anche i buoni pasto.

 Nessun sacrificio sembra essere richiesto alla classe politica o a quella dirigenziale così come non si evince alcuna riforma per le posizioni organizzative scadute a dicembre 2010, il cui numero e le cui attribuzioni tanto hanno animato nel passato il confronto/scontro politico in seno al consiglio.

E' evidente la maldestra intenzione di un' Amministrazione che, di fronte a gravi difficoltà di coesione politica interna, in un quadro oggettivo di difficoltà finanziarie, sceglie la strada più facile nel tentativo, probabilmente disperato, di salvare il bilancio e colpisce i cittadini con l'azzeramento del servizio di trasporto scolastico, degli eventi culturali e sportivi con la riduzione dei servizi sociali ed addirittura dell'esternalizzazione dell'intero servizio degli asili nido.

Colpisce le categorie più basse dei lavoratori, operai, operatori e semplici impiegati amministrativi.

Colpisce gli operatori delle cooperative sociali per i quali viene messo in forte discussione lo stesso posto di lavoro.

La Funzione Pubblica CGIL non resterà certamente a guardare.

Terni, 01 aprile 2011

    

Pubblicato il: 02/04/2011

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