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Uil. I debiti di Orvieto li paghi la politica non i dipendenti comunali

Per pressione fiscale e costi della politica Orvieto, infatti, secondo i dati illustrati dal sindacato, gode di un primato tra città omologhe. La ricetta per risparmiare, a cominciare dai costi degli amministratori...

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ORVIETO - Stop ai buoni pasto, ai premi produttività e allo straordinario. Sono i tagli che l'amministrazione comunale ha prospettato ai sindacati, relativamente al personale dipendente del Comune di Orvieto, nell'ambito degli tagli che la giunta si appresta ad operare per far quadrare i conti del preventivo 2011. L'ipotesi non piace alla Uil Fp di Terni che lancia una controproposta in cui a pagare non sia il personale - almeno non solo - bensì la politica.

"D'altro canto se il Comune di Orvieto è sull'orlo del dissesto - spiega Gino Venturi responsabile Uil Fp di Terni - la colpa non certo dei dipendenti che peraltro hanno già pagato con la diminuzione del fondo del salario accessorio legato allo sfondamento del patto di stabilità. Beninteso - aggiunge Venturi - nessuno intende sottrarsi ai sacrifici ma prima dei dipendenti e prima dei cittadini è bene che "paghino" gli amministratori e le classi dirigenti, specialmente quando come ad Orvieto i costi della politica sono i più alti in assoluto rispetto a città di pari dimensioni".

Per pressione fiscale e costi della politica Orvieto, infatti, secondo i dati illustrati dal sindacato, gode di un primato tra città omologhe come Narni, Assisi, Bastia, Corciano. Ogni famiglia di Orvieto spende per la politica 28 euro all'anno, contro i 17 di Narni, i 16 di Assisi, i 15 di Bastia e i 13 di Corciano. Stesso discorso per la pressione fiscale. Su ogni famiglia orvietana le tasse pesano per 491 euro all'anno contro gli appena 214 euro di Narni. La forbice si restringe nel confronto con Corciano o con Bastia dove su ogni famiglia la pressione fiscale è rispettivamente di 470 e 463 euro all'anno.

Ma andiamo con ordine partendo dai tagli prospettati per il personale, per arrivare alla controproposta della Uil, illustrata ieri mattina in conferenza stampa. L'amministrazione comunale ha annunciato tagli per 159mila euro, così divisi: 55mila euro dall'eliminazione dei buoni pasto (ad Orvieto erano già i più bassi in assoluto: 5,16 euro), 32mila euro dal taglio dei premi di produttività e altri 72mila euro dal taglio degli straordinari. In pratica ai dipendenti viene chiesto un sacrificio di circa 1200 euro all'anno procapite. Considerando i nuovi tagli e i 190 euro a testa che erano già stati sforbiciati  per effetto dello sfondamento del patto di  stabilità.

E qui interviene la "ricetta" della Uil che prevede un risparmio anche ulteriore - complessivamente 168mila euro all'anno - mettendo mano però stavolta non nelle tasche dei lavoratori ma in quelle degli amministratori. Ecco come. Venturi propone la riduzione dell'esecutivo da 6 a 5 membri (peraltro in linea con la nuova normativa), con un risparmio annuo di 26mila euro. "Per Comuni delle dimensioni di Orvieto - commenta Venturi - non ne risentirebbe più di tanto né la funzionalità, né la democrazia". E ancora: eliminazione del direttore generale (+16mila euro), riduzione dell'indennità di sindaco e assessori (+30mila euro), riduzione del gettone per i consiglieri comunali e consigli comunali da convocare di sabato per risparmiare sui rimborsi ai rispettivi datori di lavoro (+16mila euro), riduzione di 40mila euro sull'indennità di posizione e risultato dei dirigenti, soluzione della doppia funzione di dipendente e promotore sociale con risparmio annuo di 20mila euro. Infine, la Uil suggerisce la gestione diretta delle contravvenzioni al codice della strada con riscossione. "Oltre al miglioramento del servizio - afferma Venturi - si avrebbe un risparmio annuo di 20mila euro).  "Su queste proposte insisteremo - annuncia Venturi - saremo un martello".

Pubblicato il: 30/03/2011

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