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Diocesi Orvieto-Todi- C'è nell'aria sentore di separazione

Todi potrebbe andare con Perugia, se non addirittura a se stante con Marsciano, e Orvieto con Terni. Un progetto accarezzato da tempo in ambienti tuderti.  Orvieto punita due volte, con l'allontanamento del vescovo e con il "declassamento" sotto l'ala di monsignor Vincenzo Paglia

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ORVIETO - Orvieto e Todi, accorpate in un'unica Diocesi a tavolino, con il decreto della Congregazione dei vescovi del 30 settembre 1986, sono da sempre rimaste due realtà distinte, come l'acqua e l'olio. Indifferenti nella migliore delle ipotesi, rivali nella peggiore. E anche le crepe che si sono evidenziate nella vicenda che ha travolto in questi mesi, il vescovo emerito, padre Giovanni Scanavino non sono certo estranee a questo contesto. È così che anche adesso, nel momento di maggior fragilità quando le ferite sono tutte aperte e sanguinanti, c'è chi prende la palla al balzo per rilanciare l'idea di scorporare la Diocesi: Todi con Perugia, se non addirittura a se stante con Marsciano, e Orvieto con Terni. A supporto di tale disegno, accarezzato da tempo in ambienti tuderti, si citano i patti lateranensi che prevedono la coincidenza delle diocesi con le province. Insomma, molto più concretamente: Orvieto punita due volte, con l'allontanamento del vescovo e con il "declassamento" sotto l'ala di monsignor Vincenzo Paglia. Addirittura c'è chi intende ipotizzare che all'amministratore apostolico, monsignor Giovanni Marra sia stato affidato il compito non tanto di preparare la sostituzione di padre Giovanni Scanavino, quanto di iniziare ad abbozzare proprio questa revisione. Nel nuovo scenario, Bolsena, prima sede della Diocesi orvietana, dovrebbe essere invece aggregata a Viterbo o seguire le sorti di Orvieto a cui è legata dal miracolo eucaristico. "Assurdità": voci autorevoli all'interno della Curia orvietana smentiscono categoricamente simili ipotesi. Orvieto e Todi sono un'unica realtà giuridica che, dalla revisione del 1986, non potrà essere toccata per cinquant'anni, fanno sapere alcuni beninformati. Per giunta, la diocesi di Orvieto Todi - unica in Umbria - è immediatamente soggetta alla Santa Sede e non soggetta all'autorità di un arcivescovo, quindi non è lineare neanche la logica della revisione che viene eventualmente prospettata. Ma, evidentemente, per rintuzzare il dualismo tra le due realtà tutto fa brodo, verrebbe da dire. Insomma, si alimentano ancora voci e fratture. A dimostrazione che una parte del clero diocesano è ancora ben lontano dal voler intraprendere il difficile cammino verso l'unità, in nome della quale è stato "sacrificato" il vescovo emerito monsignor Giovanni Scanavino rimosso dal Vaticano lo scorso 5 marzo.

Pubblicato il: 27/03/2011

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