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L'assessore Rometti chiederà al ministero di fare un passo indietro sul vincolo al secondo calanco

Senza il nono e il decimo gradone si metterebbe in crisi l'intero sistema regionale dei rifiuti. È quanto emerso dall'audizione della commissione Ambiente che si è tenuta giovedì scorso ad Orvieto. "Con Sao continua il confronto - ha aggiunto il sindaco Concina - Purtroppo le posizioni di arroccamento non hanno aiutato mai nessuno"

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ORVIETO - Senza il nono e il decimo gradone si mette in crisi l'intero sistema regionale dei rifiuti: l'assessore Rometti chiederà al ministero di fare un passo indietro sul vincolo. È quanto emerso dall'audizione della commissione Ambiente che si è tenuta giovedì scorso ad Orvieto e alla quale, oltre al sindaco e all'assessore comunale Margottini, è intervenuto anche il dirigente del settore Ambiente della Regione, Andrea Monsignori. Il punto di vista della Regione è chiaro: "Le tre discariche individuate nel Piano regionale dei rifiuti sono necessarie e fondamentali per affrontare la grande fase di chiusura del ciclo dei rifiuti" ha detto Monsignori che ha evidenziato anche "le ripercussioni economiche per i cittadini in termini di aumenti del costo di trasporto dei rifiuti ad altri ambiti" se dovesse essere apposto il vincolo della Soprintendenza. Vincolo che, secondo quanto riferito dal dirigente regionale, sarebbe spuntato all'improvviso dal momento che anche "la direzione regionale del ministero dei Beni Culturali ha partecipato fino ad ora alla procedura di Via (tuttora in corso, ndr) non sollevando peraltro problemi di sorta. Di qui lo sconcerto della Regione". E comunque l'assessore regionale all'Ambiente - ha detto espressamente Monsignori - "chiederà al ministero di rivedere la decisione". Quanto alla Via sul progetto di ampliamento Sao - Acea essa è ancora in itinere, come detto. La commissione ha chiesto ulteriori chiarimenti che l'azienda dovrà fornire in sessanta giorni. D'altro canto il Comune resta fermo sulle sue posizioni, come ha illustrato chiaramente l'assessore Margottini definendo uno scenario nel quale si va verso il progressivo abbandono delle discariche per dare "impulso al recupero e al riciclaggio". I rifiuti come "miniere urbane", insomma. "Abbiamo identificato un ciclo di smaltimento virtuoso che può generare reddito e assicurare occupazione, più di quella che in questo settore veniva assicurata nel passato" ha spiegato l'assessore che, quanto ai piani Sao, dà per scontato come "la posizione della Soprintendenza dovrà essere interiorizzata dalla Regione nella procedura di Via". L'idea del Comune, semmai, è quella di convincere Sao a riconvertire gli impianti. "Da questo punto di vista non c'è stata alcuna apertura - ha fatto sapere Margottini - dato il diverso settore business che l'azienda persegue". "Con Sao continua il confronto - ha aggiunto il sindaco Concina - Purtroppo le posizioni di arroccamento non hanno aiutato mai nessuno. Il muro contro muro non serve a nulla. La mia è quindi una esortazione a lavorare tutti insieme alla soluzione dei problemi". Intanto per martedì prossimo, è prevista una riunione tra Ati, Sao e le amministrazioni che ne fanno parte.

Pubblicato il: 26/03/2011

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