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CGIL contro il blocco imposto dalla Soprintendenza a Le Crete

La Cgil annuncia la richiesta di un incontro urgente con l'autorità d'ambito e con le istituzioni, anche per sgomberare il campo e fare chiarezza sulle contraddizioni, sugli "strabismi" che il sindacato vede nella vicenda

ORVIETO - "Non c'è solo un problema occupazionale, il vincolo della Soprintendenza mette in discussione l'applicazione del piano regionale sui rifiuti". La preoccupazione viene espressa dalla Cgil di Orvieto, dopo l'incontro che si è svolto ieri tra sindacato e azienda. All'indomani dell'avvio delle procedure per l'applicazione del vincolo culturale sui calanchi della zona de Le Crete ad Orvieto, la preoccupazione della Cgil è evidentemente per i circa cinquanta dipendenti di Sao - Acea (l'azienda si è già detta pronta al disimpegno a metà 2011) ma è più in generale anche per "l'assenza di una programmazione ambientale" in tema di rifiuti.

È per questo che la Cgil annuncia la richiesta di un incontro urgente con l'autorità d'ambito e con le istituzioni, anche per sgomberare il campo e fare chiarezza sulle contraddizioni, sugli "strabismi" che il sindacato vede nella vicenda. Gli incontri con le istituzioni e con l'Ati dovranno servire ad esempio a "capire con quali fondi le amministrazioni intendano portare avanti la raccolta differenziata - afferma Maria Rita Paggio, responsabile della Camera del lavoro di Orvieto - O per capire, al di là della raccolta differenziata che va fatta e va fatta in maniera rigorosa (la nostra non è certo una posizione alternativa alle posizioni ambientaliste), come si intende chiudere il ciclo dei rifiuti in Provincia di Terni e più in generale nella Regione Umbria. Visto che nel medio termine continueranno ad essere necessarie discariche ed inceneritori".

Pubblicato il: 25/03/2011

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