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Tonini e Sirchia mi uccidono prima ancora della sclerosi laterale amiotrofica

La battaglia per la libertà della ricerca scientifica che ormai da più di due anni noi radicali stiamo portando avanti è una battaglia di diritto e di libertà che subisce una dura sconfitta. È un disegno di legge integralista e fondamentalista

Politica

di Luca Coscioni

Con l'avvento della legge 1514, si assiste ad un deciso, e deprecabile, ritorno alla prudenza democristiana, illiberale, illegale. Io, a questo gioco al massacro, non ci sto. Non voglio che siano i Sirchia, i monsignor Tonini prima ancora della sclerosi laterale amiotrofica, ad uccidermi. Oggi, in queste ore, non le vite delle persone, dei deboli, di noi malati, ma gli embrioni, sono sacralizzati, e ad essi stanno per essere immolate la libertà e la vita. Dare corpo, dare mano, dare voce, oggi, per me, riacquista il suo immenso significato. Il fine ultimo della ricerca sugli embrioni non è certo l'eliminazione di ogni forma di diversità, ma il suo esatto contrario: favorire la bio-diversità mediante una lotta sistematica alle malattie responsabili di milioni di morti in tutto il mondo. Solo chi è portatore di una cultura di morte può sostenere una posizione simile.Se il disegno di legge 1514 passerà oggi al Senato avrà l'obiettivo di imporre una determinata concezione morale a tutti i cittadini italiani, sebbene il 65% favorevole alla clonazione a scopi terapeutici.

Il Parlamento italiano ha deciso di fare un regalo di Natale al Vaticano. Sotto l'albero di Natale il Papa troverà un pacco dono: un bidone della spazzatura con i 30000 embrioni soprannumerari crioconservati che saranno distrutti. Sono qui per dire ai Senatori che le parole sofferenza, malattia e dolore sono terribili; sono parole che devono essere combattute e, grazie alla Scienza, possono essere sconfitte. E' una battaglia di diritto e di libertà, che proprio in queste ore, ahimè, potrebbe subire una dura sconfitta. In Italia, grazie alla sua politica dissennata, possiamo star certi che, la speranza di 10 milioni di malati, può trasformarsi solo in disperazione. Rivolgo, dunque, un appello ai cittadini italiani ed in particolare ai malati, soprattutto a quelli più gravi, mi sento di dire che dobbiamo anche noi metterci in gioco abbattendo i muri che abbiamo eretto dentro di noi nel tentativo di rendere più sopportabile la nostra difficile vita. Sono convinto che senza il coinvolgimento in prima persona dei malati persino i successi non saranno duraturi. Dobbiamo essere l'embrione di qualcosa che nasce, cresce, si moltiplica, si impianta, si diffonde. Siamo corpo, intelligenza e amore di una battaglia quale quella per la libertà di ricerca che deve aver un seguito non solo per le nostre vite, ma per la futura vita di tutti, anche di coloro che vogliono innalzare barriere ideologiche per impedire che l'umanità progredisca. Lo scontro è di nuovo oggi tra il Vaticano e i suoi dogmi oscurantisti e la libertà di pensiero e di ricerca scientifica.

L'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica lotta per impedire che i principi della laicità dello Stato e della libertà di ricerca siano ancora una volta bruciati sul rogo clericale da questi partiti politici.

Essere oggi, davanti al Senato, vuol dire richiamare tutti all'urgenza di non lasciare che questa legge diventi definitivamente un muro che sembra impossibile sfondare, di non lasciare morire, tra sofferenze atroci, tanti malati per le posizioni illiberali ed integraliste, di coloro che sono fallacemente convinti di essere i padroni assoluti dei nostri destini.

Noi radicali non ci fermiamo qui.

Pubblicato il: 05/12/2003

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