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Presentata la proposta di legge 'Norme per il miglioramento dell'offerta dei servizi residenziali agli anziani'

Dal capogruppo regionale dei Socialisti Massimo Buconi

Il capogruppo regionale dei Socialisti, Massimo Buconi, ha presentato nei giorni di scorsi una proposta di legge ("Norme per il miglioramento dell'offerta dei servizi residenziali agli anziani") con cui si propone di: rimodulare le risorse a favore dell'anziano ricoverato in base al grado effettivo di non autosufficienza; prevedere incentivi per la conversione di
alcune strutture; porre fine ai ricoveri irregolari riconoscendo la fascia della "non autosufficienza parziale".
   

Una rimodulazione delle risorse pro-anziano ricoverato in strutture convenzionate; maggior numero di posti letto; incentivi per la conversione di alcune strutture residenziali e la fine dei ricoveri irregolari con il riconoscimento di una nuova fascia: la "non-autosufficienza parziale" che precede, con l'invecchiamento, la fascia della non autosufficienza completa. Sono questi gli obiettivi che hanno ispirato il capogruppo regionale del Partito Socialista Italiano Massimo Buconi nella formulazione della proposta di legge regionale "Norme
per il miglioramento dell'offerta dei servizi residenziali agli anziani umbri" presentata nei giorni scorsi.
 
 "In Umbria - spiega Buconi -,  non c'è una legge specifica che
disciplini il settore. Nella nostra proposta di legge si prevede una nuova norma che diversamente disciplini la non autosufficienza in base alla gravità dell'anziano. Oggi invece, dopo la valutazione dei medici dell'Usl, l'anziano viene ricoverato in una struttura per non-autosufficienti e indipendentemente dal grado di non autosufficienza, con
un costo standard di  87,20 euro di cui 43,60 a carico delle casse sanitarie pubbliche. Un anziano che deve essere completamente assistito con tanto di infermieri ed inservienti al suo servizio - aggiunge -, non può essere paragonato economicamente e in fatto di assistenza ad un anziano ricoverato che può svolgere diverse funzioni personali e quotidiane del vivere. Da qui una rimodulazione delle fasce di non autosufficienza che, anche attraverso una riorganizzazione delle residenze protette, consentirebbe di investire le stesse risorse ma dando un'assistenza a più anziani degli attuali. Per questa previsione si deve tenere conto del fatto che il numero degli anziani non autosufficienti gravi è molto più basso di quello dei non autosufficienti parziali o medi".
 
Buconi spiega quindi che la proposta di legge con l'introduzione di più fasce (con relativo costo differente da quello standard di 87,20 euro che si applica direttamente all'aggravarsi delle capacità dell'anziano) "consente di alleggerire le liste di attesa con l'eliminazione di alcuni inconvenienti gestionali dovuti al trasferimento degli anziani da strutture per pazienti autosufficienti, a strutture per non autosufficienti, che, di
fatto, oggi non avviene".
 
Ma la proposta di legge cerca di dare una risposta ai ricoveri di anziani non autosufficienti in strutture non autorizzate: "Negli ultimi anni - dice Buconi - sono stati molti i casi osservati e messi sotto giudizio dagli inquirenti. In molti dei casi non si tratta di azioni mirate di illegalità o truffa, bensì di irregolarità amministrative, dipendenti dal fatto che molto spesso gli anziani originariamente ospitati come autosufficienti, a
seguito dell'aggravarsi delle condizioni di salute, diventano non
autosufficienti. Essendo dette strutture appunto non espressamente autorizzate allo scopo - aggiunge -, dovrebbe verificarsi lo spostamento dell'assistito, ma così oggi non è stato, non potendo le autorità preposte individuare idonee soluzioni". Per superare tale situazione, a giudizio di Buconi e " per dare continuità assistenziale, si prevede una normativa chiara per il rilascio di autorizzazioni provvisorie per quelle
strutture che vogliono adeguarsi per l'assistenza anche per i non autosufficienti.  Qualora il progetto di legge proposto dovesse essere approvato - conclude il capogruppo Buconi -, avremo in Umbria, cosi come avvenuto anche in altre regioni, una modulazione del livello di non autosufficienza, con i relativi risvolti economici circa il contributo pubblico, e l'organizzazione delle cosi dette case di riposo anche su più moduli strutturati con vari requisiti per l'assistenza".

Pubblicato il: 18/03/2011

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