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Santuario eucaristico. Moderato ottimismo

L'intuizione del vescovo emerito, secondo le rassicurazioni che arrivano da Roma, non dovrebbe essere abbandonata. Se ne è parlato ieri nel corso dell'assise comunale dietro "question time" della minoranza

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ORVIETO - Santuario eucaristico: regna un moderato ottimismo sul progetto che padre Giovanni Scanavino ha lasciato in eredità per la Cattedrale e per la città, in vista dei 750 anni dal miracolo di Bolsena e dall'istituzione della festa del Corpus Domini. L'intuizione del vescovo emerito, secondo le rassicurazioni che arrivano da Roma, non dovrebbe essere abbandonata. Se ne è parlato ieri nel corso dell'assise comunale dietro "question time" della minoranza. L' argomento è stato sottoposto anche al Nunzio Apostolico in Italia quando lo scorso 4 marzo, una delegazione composta dai sindaci di Orvieto, di Todi e dall'assessore al Turismo Marco Sciarra si è recata a Roma per avere lumi sulla delicata vicenda Scavavino. "Abbiamo avuto ampie rassicurazioni, confermate anche dal messaggio inviato dall'amministratore apostolico, Giovanni Marra, che nel salutare la città ha menzionato il progetto" ha detto Sciarra. A questo proposito, il sindaco di Orvieto ha smentito di aver mai nutrito dubbi nei confronti del progetto. "Ho soltanto detto che il tentativo lodevole di innalzare il livello del turismo orvietano ad un target con una certa capacità di spesa va organizzato per essere compatibile con il turismo, diverso, dei pellegrini". Quello di promuovere la Cattedrale come santuario eucaristico internazionale è un'idea alla quale Scanavino stava lavorando da tempo, ultimamente anche in stretta collaborazione con le categorie (commercianti, albergatori). Non solo, nel salutare la diocesi, il vescovo emerito come testamento spirituale, ha raccomandato alla comunità il progetto, insieme alla casa famiglia per ragazze madri.

Pubblicato il: 15/03/2011

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