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PD. 'Le cooperative di servizi vantano a Orvieto, nei confronti del Comune, un credito che sfiora i 4 milioni di euro'. E' dramma sociale

Del bilancio 2012, che doveva essere presentato ai consiglieri la scorsa settimana, non si sa nulla. E la crisi si aggrava ogni giorno di più

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L'intervento del Pd di Orvieto, che segue segnala, una condizione gravissima per l'economia cittadina, che dovrà essere risolta per evitare che altre decine di famiglie, insieme a quelle dell'impresa Biagioli, dell' Acas, delle aziende tessili si trovino in ulteriore difficoltà. Il Comune di Orvieto-denuncia il PD- deve alle cooperative 4milioni, metre del bilancio 2011 non c'è notizia.
Segue la nota del PD orvietano.

Pretendere di esserci. Adesso.

E' di questi giorni la lettera del presidente dell'Associazione Regionale Cooperative di Servizi di Legacoop, che denuncia la situazione drammatica delle cooperative orvietane, situazione che "non ha nessuna possibilità di confronto con altre realtà", pur critiche.

Le cooperative di servizi vantano a Orvieto, nei confronti del Comune, un credito che sfiora i 4 milioni di euro. "Per alcune imprese l'importo dei crediti avanzati è l'equivalente della produzione complessiva; ed è necessario - sottolinea il consigliere PD Fausto Galanello nella sua interrogazione allarmata al Consiglio regionale - che le istituzioni locali e regionali assumano l'impegno di risolvere questo problema, prima che le già difficili condizioni di alcune cooperative non diventino irreversibili".

Ci vuole poco per capire la ricaduta economica e sociale, non solo per gli operatori ma per tutti coloro che si avvalgono dei loro servizi, nel caso le cooperative fossero lasciate sul lastrico.

Pretendere di esserci, significa pretendere di venir ascoltati. Così non è stato finora. L'incontro con le cooperative e il Comune di Orvieto, richiesto con urgenza, è stato fissato il 22 marzo.

Il 31 marzo scadrà il termine per la presentazione del bilancio previsionale 2011, salvo decisioni a livello nazionale dell'ultima ora di cui ancora non si ha notizia. Gli atti relativi al bilancio dovevano essere messi a disposizione dei consiglieri sin dall'11 marzo, cioè venerdì scorso. Così non è stato. All'infuori delle stanze del Palazzo comunale, circolano solo voci. Non si sa quando i consiglieri potranno prendere visione degli atti che sicuramente incideranno profondamente sul tessuto vivo della città. E questo si sa. Solo questo.     

Pretendere di esserci, significa pretendere di essere informati. E' per questo che  la coalizione di centro sinistra tutta ha depositato una formale richiesta per la convocazione di un Consiglio comunale aperto dedicato alla crisi economica della città. Adesso.

Pretendere di esserci, ed esigere risposte, riguarda anche i sindacati e le associazioni di categoria, che di fronte ai paventati, massicci tagli sul settore sociale (mense, scuolabus, assistenza agli anziani, ai disabili) hanno il diritto - sancito nello Statuto del Consiglio comunale - di partecipare alla formazione del bilancio. Adesso, e non a bocce ferme.  

Che la voglia di esserci sia molto sentita, in questo momento d'emergenza per la città, lo si è visto con chiara evidenza venerdì sera al Palazzo dei Sette, quando, nella Sala del Governatore stracolma, il Partito Democratico ha presentato il lancio della sua "conferenza programmatica".

Un "nuovo inizio" per la città, e una "nuova musica" da far suonare a Orvieto, sono stati i punti fermi della serata, che ha visto il Partito Democratico di Orvieto sostenuto dalla Regione (presidente del Consiglio regionale Eros Brega, e assessore regionale Gianluca Rossi) e dal PD nazionale (Walter Tocci, presidente del Centro per la Riforma dello Stato).

Di particolare interesse la relazione di Claudio Carnieri (presidente dell'Agenzia Umbria Ricerca) che con fatti, numeri e analisi ha delineato i punti di debolezza e i punti di forza del "sistema Umbria". Sono proprio questi i punti dai quali partirà "il progetto primavera" del Partito Democratico di Orvieto. Cinque tavoli di lavoro ai quali, per ora, hanno lavorato 45 persone, ciascuna con le proprie specifiche competenze, ma aperti presto al confronto con tutta la cittadinanza. Per far davvero suonare "una nuova musica".    

Pubblicato il: 15/03/2011

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