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Fabro per il 150° dell'Unità. Lettera del sindaco a tutti i fabresi

"Se dovessi descrivere i 150 anni che sono trascorsi dall'Unità d'Italia a oggi con due semplici parole, queste sarebbero Unità e Progresso..."

foto di copertina

di Maurizio Terzino, sindaco di Fabro

 

17 Marzo 1861 - 17 Marzo 2011

 

 

Se dovessi descrivere i 150 anni che sono trascorsi dall'Unità d'Italia a oggi con due semplici parole, queste sarebbero Unità e Progresso. Solo attraverso unificazione, infatti, l'Italia ha avuto la spinta e la forza per mettersi al pari delle altre nazioni europee, solo attraverso l'unificazione l'Italia ha potuto dar vita a quel progresso tecnico e socio-politico che per tanti secoli le era stato negato.

 

Un senso di appartenenza ad un'unica nazione è sempre stato vivo negli intellettuali fin dal Rinascimento, ma la frammentazione della nostra penisola in tanti piccoli regni ha sempre impedito il crearsi di un'unica nazione libera ed autonoma. Questa frammentazione provocò per di più la sottomissione politica e militare a potenze straniere che si erano spartite il nostro territorio. Stando così le cose come potevamo progredire, guardare al futuro, quando il destino della nostra Penisola non era in mano a noi italiani, bensì a potenze straniere che la utilizzavano come una scacchiera, come un campo di battaglia per le loro dispute?

 

« Noi fummo da secoli/Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo/Perché siam divisi »
(Goffredo Mameli)

 

E proprio a questo punto, seguendo gli ideali di libertà e uguaglianza sociale, attraverso il desiderio di riscossa dal dominio straniero iniziò a germogliare negli animi degli uomini italiani quel sentimento di appartenenza a qualcosa di unico ed irripetibile che era l'Italia e l'amore per la propria Patria. Mazzini, Garibaldi, Pisacane, Cavour, solo per citare i più famosi, ma con loro anche uomini comuni e donne, giovani e anziani, si batterono affinché il nostro nascente Paese potesse essere libero e unito e affinché le generazioni future potessero riconoscersi in un'unica Patria.

 

Figlio dell'unificazione fu il Progresso. L'Italia cambiò il suo aspetto e le sue priorità. Stato votato all'agricoltura, quasi completamente analfabeta, senza infrastrutture, il nostro Paese era probabilmente uno dei più arretrati del continente europeo. In pochi anni cambiò tutto, il governo abbracciò in pieno l'industrializzazione, l'Italia fu dotata di nuove vie di comunicazione, si iniziò a parlare un'unica lingua, si tentò di appianare le differenze tra Nord e Sud tra molte difficoltà. In sostanza, si stava dando vita ad una nuova Italia, un paese completamente nuovo e al passo con i tempi. Nel corso del XX sec. la crescita continuò. Nei primi anni del 1900, infatti, puntando sullo sviluppo tecnologico fummo tra i primi costruttori di automobili, al pari degli Stati Uniti e della Germania, avemmo tra i nostri scienziati premi Nobel, negli anni '50, nonostante fossimo stati assai indeboliti dalla guerra, fummo partecipi insieme alle grandi potenze del mondo al così detto Boom Economico, che portò ricchezza e benessere. L'Italia e gli italiani aveva finalmente trovato un posto nel mondo.

 

Nel nostro piccolo anche il Comune ha goduto dei benefici dell'Unità d'Italia. Fabro iniziò una nuova vita proprio a seguito della nascita del nuovo stato italiano. Alla fine dell'800, infatti, risale la costruzione della Ferrovia ( il prossimo anno festeggeremo i 150 anni della nostra stazione) e di conseguenza del primo nucleo del centro urbano di Fabro Scalo, dei Cimiteri di Fabro Paese e Carnaiola, dell'Acquedotto, del Palazzo Comunale, delle tante strade che congiungevano Fabro ai vari paesi circostanti in modo più veloce e sicuro. Nel '900, invece, fu la volta di una nuova via di comunicazione, l'Autostrada del Sole, che attraversava e attraversa tutt'ora l'Italia da Nord a Sud. Questa nuova strada ha favorito una profonda trasformazione della società fabrese e portato benessere, oltre ad aver fatto conoscere il nome del nostro borgo a tutti quelli che vi transitano.

 

Celebrare i 150 Anni dell'Unità d'Italia, quindi, non è semplicemente un fatto retorico ma la celebrazione di un popolo che ha preso in mano il suo destino, sfidando tutto e tutti, e che attraversando anche momenti bui l'ha condotto fino ad oggi. Restare uniti, progredire insieme, sarà questa la nostra forza per affrontare il futuro, per costruire, tutti insieme, un paese ed una nazione migliore.

 

Pubblicato il: 14/03/2011

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