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I rompicoglioni che dànno fastidio a Còncina

di Dante Freddi Sulla politica ambientale di Orvieto hanno avuto la meglio, grazie alla disponibilità di sindaco e di assessore, ma sono trattati come i "molti 'pierini' che abbondano", portatori di una  "una ricerca talvolta astiosa, acida e livorosa della polemica". Invece esprimono, spesso, idee giuste. Se il metodo di ascoltare senza fastidio si allargasse, la città ne trarrebbe vantaggio anche sugli altri temi importanti, dalla Piave al Bilancio...

foto di copertina

L'assessore Margottini ha reso chiara finalmente la posizione del Comune di Orvieto, o meglio sue e di Còncina, a proposito della paventata costruzione di una nuova discarica adiacente a quella esistente, il cosiddetto terzo calanco. 
Non si farà, detto e scritto e presto, speriamo, approvato ed adottati gli atti amministrativi conseguenti.

I numeri ci raccontano che lo spazio disponibile con l'ampliamento del secondo calanco sarà sufficiente fino al 2021, tempo lunghissimo se ci si vuole davvero allineare al resto delle nazioni civili d'Europa, che le discariche non ce l'hanno praticamente più. "L 'Amministrazione comunale di Orvieto- è scritto nel documento presentato- ha iniziato un nuovo percorso che vuole colmare il deficit di attenzione alle questioni ambientali sino ad oggi espresso, ritrovando altresì intorno a queste un modello di sviluppo virtuoso e sostenibile".
Il percorso per giungere a questa soluzione è stato lungo e tortuoso e non ci sembra davvero che sia il coronamento di "una strategia di successo che abbiamo portato avanti senza strepiti, isterismi (anche nostri) e preconcetti",  come riferito dal sindaco. "Non rivendichiamo primogeniture della vicenda", continua il sindaco in conferenza stampa con evidente contraddizione rispetto all'incipit sulla strategia di successo.
Poi se la prende con "le  posizioni critiche di molti 'pierini' che abbondano e una ricerca talvolta astiosa, acida e livorosa della polemica".

Una bella giornata, comunque, quella di venerdì scorso. Una vittoria del buonsenso e di una visione strategica dell'ambiente, in cui sarebbe stato utile ringraziare i tanti "pierini" che si sono messi di traverso rispetto ad una politica ambientale che finora, al di là dei programmi elettorali del sindaco, non era certo indirizzata verso questo risultato, ma anzi si presentava traballante e conciliante con le richieste di Sao. Se il sindaco e la sua amministrazione non hanno potuto sbagliare va a loro merito, ma anche, e deve essere riconosciuto e non stigmatizzato, all'impegno del Coordinamento orvietano rifiuti zero ed ai tanti cittadini ed amministratori che ci hanno messo la faccia per contrastare l'andazzo che aveva preso la vicenda.

A mio avviso la scelta di Còncina, sostenuto sicuramente dall'autorità di Margottini, è stata emblematica dell'azione di gente che sa ascoltare, che è disponibile a vedere il sì ed il no delle cose, che alla fine ragiona. Ma basta con le continue stilettate polemiche nei confronti di chi non condivide, tentando di deligittimarlo come rompicoglioni anche quando ha avuto ragione.

Il vero problema per il successo strategico di Còncina  non sono stati infatti gli ambientalisti o Leoni e company, ma alcuni sommersi manovratori nel Pd, il PdL e Turreni, che ha  sparato ad alzo zero su quanti ritenevano che non si dovesse costruire la nuova discarica, paventando, dalla sua posizione professionale, la catastrofe legale in cui sarebbe potuta sprofondare l'Amministrazione a non garantire presunti diritti intoccabili di Sao-Acea.

Forse ha ragione Còncina, almeno dai risultati, a gongolarsi per la sua "intuizione" di acquisire la collaborazione di Claudio Margottini, che ha confezionato un documento chiaro, scritto in italiano, documentato e conseguente, di cui forniamo qui le conclusioni e che invitiamo a leggere integralmente nel PDF che segue.

5. Conclusioni

L'Amministrazione Comunale di Orvieto ha iniziato un nuovo percorso che vuole colmare il deficit di attenzione alle questioni ambientali sino ad oggi espresso, ritrovando altresì intorno a queste un modello di sviluppo virtuoso e sostenibile. Le politiche ambientali nel settore dei rifiuti e discarica si ispirano a questi principi, peraltro sanciti nella normativa nazionale ed internazionale vigente quale, ad esempio il dlgs 250/2010 di recepimento della direttiva comunitaria 2008/98/CE.

L'avvio della raccolta differenziata rappresenta il primo passo verso questo modello sicuramente più

virtuoso di quanto espresso nel passato. L'intenzione di spingere ulteriormente su questo meccanismo virtuoso, con benefici ambientali, economici e sociali per tutti i cittadini, è invece alla base delle politiche in atto.

Per quanto attiene alla problematica relativa al revamping dell'impianto di "Le Crete" ed all'ampliamento della discarica esistente, l'Amministrazione Comunale di Orvieto ravvisa che, in base alla documentazione oggi disponibile, non si individuano le necessità per un ampliamento della attuale discarica estesa al c.d. "terzo calanco", almeno fino al 2021. La sola sopraelevazione del 10° gradone della discarica attuale sembra essere in grado di garantire l'autosufficienza per l'arco temporale sopracitato. Il tutto in un modello di gestione dei rifiuti che la Regione Umbria vuole fortemente spingere verso un esempio virtuoso e di buone pratiche dove lo smaltimento a discarica rappresenta esclusivamente la fase residuale del processo. Una opportuna verifica degli iter autorizzativi e dei tempi per gli ampliamenti ed entrata in esercizio delle altre discariche regionali, delle realizzazioni impiantistiche, dello stato di approvazione ed attuazione del piano d'ambito, dell'andamento della raccolta differenziata e quindi di verifica puntuale dei volumi necessari di conferimento a discarica, nel corso dei prossimi anni, potranno consentire la conferma e magari il rafforzamento delle scelte oggi intraprese, altresì evidenziare la necessità di modificare tale impostazione.

Pubblicato il: 14/03/2011

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