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Civitella d'Agliano. Fulvio Grimaldi racconta il Messico

Sabato 12 marzo alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura di Civitella d'Agliano

Sabato 12 marzo alle ore 17.00 presso il Palazzo della Cultura di Civitella d'Agliano l'Associazione Culturale Fata Morgana e il Comitato provinciale ANPI Viterbo presentano con il giornalista Fulvio Grimaldi, autore del lavoro, il docufilm "Messico. Angeli e demoni nel laboratorio dell'Impero". Il documentario della durata di 90' in distribuzione dalla fine di gennaio è il primo lavoro che ricostruisce in modo dettagliato ed esaustivo la realtà del paese centroamericano, ridotto ad un mattatoio umano, sociale e ambientale e precipitato nel baratro di una tragedia senza uguali al mondo. Una tragedia quella messicana universalmente occultata perché parlare del Messico significa avere la percezione di quanto l'Occidente prepara per i propri popoli e per i popoli dei tanti Sud del Mondo, "in questo senso - sottolinea l'autore - il racconto del Messico ha la valenza aggiunta di un'allarmante lezione per noi".

Il documentario racconta il Messico attraverso la voce dei suoi protagonisti: "i migranti, vittime di narcos; le donne di Ciudad Juarez, mare di sangue al confine con il Texas, e di tante altre località le cui figlie, sorelle, amiche sono finite nel gorgo senza fine del femminicidio; le donne schiavizzate nelle maquiladoras statunitensi; i campesinos del Chiapas e di altri territori rurali espropriati, esclusi, perseguitati da forze armate più o meno istituzionali al servizio delle poche decine di latifondisti che controllano il 97% della terra; i giovani senza lavoro, senza diritti, senza paura". E parlano anche gli intellettuali, i militanti di organizzazioni, eredi della grande rivoluzione di Zapata e Villa, le associazioni di donne che sfidano il terrorismo di Stato e dei narcos, i protagonisti delle rivolte di Oaxaca e Atenco e i campesinos zapatisti "tutta una società messicana - spiega Grimaldi - con in testa le donne, che, pur nella debolezza dei partiti della sinistra tradizionale, non sembra rassegnata alla distruzione della propria nazione, all'obliterazione dei propri diritti, a un modello economico imperiale fondato su miseria e sangue".

Pubblicato il: 09/03/2011

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