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Padre Giovanni è stato cacciato. Il 'cancro' della divisone presente nella chiesa orvietana ha vinto

Oggi alle 12,00 la sala stampa del Vaticano e subito dopo il vescovo, in conferenza stampa a Spagliagrano di Todi, hanno comunicato che ad Orvieto verrà in qualità di amministratore apostolico il vescovo emerito Giovanni Marra, 80 anni

Padre Giovanni Scanavino, vescovo di Orvieto, lascia la sua diocesi su richiesta del Santo Padre "Per il bene maggiore dell'unità della chiesa di Orvieto-Todi".  Il vescovo aveva scritto a dicembre al Papa offrendo la sua disponibilità ad abbandonare se gli fosse stato richiesto, ma non a dimettersi, come avrebbe voluto invece la conferenza episcopale Umbra.
E il Papa ha accettato la sua disponibilità.
Oggi alle 12,00 la sala stampa del Vaticano e subito dopo il vescovo, in conferenza stampa a Spagliagrano di Todi, hanno comunicato che ad Orvieto verrà in qualità di amministratore apostolico il vescovo emerito Giovanni Marra, 80 anni. Sarà il "guaritore" che non è riuscito ad essere padre Giovanni, colui che curerà il "cancro"- come lo ha definito il vescovo- che ammorba la Chiesa diocesana. O meglio, i preti della nostra Chiesa, perché il popolo dei fedeli è unito con ardore vicino al vescovo e non ha rinunciato a dimostrarlo, anche stamattina a Todi, ieri sera con la fiaccolata e certamente stasera in occasione della messa in Duomo. Il "cancro" che mina l'unità dovrà essere estirpato anche con il bisturi, ha ricordato Scanavino, ringraziando i fedeli dell'amore che ha ricevuto e denunciando la delusione per la "gravità della situazione" e perché per quella "gravità" è stato costretto a lasciar la sua diocesi. Il vescovo ha salutato annunciando "Io continuo a vivere e a pregare lo Spirito Santo" per la chiesa e per tutti noi, in mezzo ad uno scroscio di applausi e in un clima di commozione.
Padre Giovanni tornerà frate in un convento di agostiniani.
La malattia non è stata debellata, le "analisi" di questa malattia non sono chiare e quindi ciascuno potrà metterci del suo, ma certamente si sta evidenziando  un nuovo sintomo, che padre Giovanni ha tentato di allontanare: la divisione tra clero e fedeli.
In una terra che si è alimentata di anticlericalismo per oltre cent'anni questa cesura non aiuta certamente a rimarginare e a sanare, ma può soltanto rinvigorire vecchie convinzioni sui preti ancora non sopite, che stanno nei ricordi e nella storia.  



 Le foto sotto sono di Piero Piscini

Pubblicato il: 05/03/2011

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