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'Al centro le donne'. Erinna e Fata Morgana parlano della violenza di genere

Un incontro molto partecipato quello svoltosi la scorsa domenica presso il Palazzo della Cultura di Civitella d'Agliano...

Un incontro molto partecipato quello svoltosi la scorsa domenica presso il Palazzo della Cultura di Civitella d'Agliano per la presentazione del libro "Al centro le donne", organizzato dall'Associazione Culturale Fata Morgana grazie alla preziosa collaborazione dell'Associazione Erinna Donne contro la violenza alle donne. L'incontro ha inaugurato le attività 2011 di Fata Morgana "questo - dicono infatti i responsabili della piccola ma attiva associazione - è l'Anno europeo delle attività di volontariato, considerate dalla Comunità Europea come una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva e della democrazia nella quale assumono forma concreta valori quali la solidarietà e la non discriminazione, ci sembrava quindi quanto mai appropriato iniziare il nostro lavoro parlando di una tematica purtroppo attuale quale quella della violenza contro le donne e dell'esperienza di un'associazione, come Erinna, che aiuta quotidianamente alcuni dei soggetti più deboli del corpo sociale".

La pubblicazione, edita lo scorso anno per i tipi della Davide Ghaleb Editore in occasione dei dieci anni di vita dell'Associazione Erinna e curata da Valentina Bruno e Anna Maghi, descrive il fenomeno della violenza alle donne, una piaga globale che continua a uccidere, mutilare e torturare, sia fisicamente che psicologicamente, milioni di donne ogni giorno, e l'esperienza del Centro antiviolenza di Viterbo aperto il 9 marzo 2006 e gestito dalle volontarie dell'associazione. Esso, unica struttura del genere nel territorio viterbese, rappresenta un importante spazio di ascolto e di accoglienza per le donne che si trovano in questo stato di disagio e di difficoltà, in cui le donne accolte trovano solidarietà e, oltre ad essere aiutate nel difficile percorso di uscita dalla violenza, vengono sollecitate a riscoprire sé stesse ricostruendo un'identità frantumata dalla quotidianità dei maltrattamenti.

"Gli ultimi anni - raccontano le curatrici della pubblicazione - ci hanno visti/e spettatori/trici di numerosi 'femminicidi', violenze, maltrattamenti, segregazioni, stupri. Queste violenze non accadono solo in paesi, città e nazioni lontane da noi, ma proprio nelle nostre case, nei luoghi che ci sono familiari, nelle nostre famiglie". La violenza domestica, sia essa sessuale, fisica, psicologica o economica, è infatti una realtà quotidiana per molte donne anche nel territorio viterbese e il suo impatto sulle loro vite, la loro salute, il loro lavoro e lo stesso benessere delle famiglie coinvolte è devastante. "È difficile combattere questo tipo di violenza - continuano le volontarie - perché spesso si stenta a riconoscerla e anche quando questo avviene essa è spesso percepita come una sorta di tabù, un'esperienza della quale le stesse vittime si sentono in parte colpevoli". E riuscire a nominare la violenza è il primo difficile passo da intraprendere, attraverso di esso infatti inizia la presa di coscienza del fatto che la violenza non è un destino, che essa può essere combattuta e che soprattutto "per ogni donna che esce dalla violenza ce n'è un'altra che da lei impara a rifiutarla".

Pubblicato il: 03/03/2011

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