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Gli orvietani scrivono a papa Benedetto XVI

La richiesta è "Il vescovo Giovanni Scanavino non deve lasciare Orvieto". La decisione del Santo Padre sarà resa nota soltanto sabato prossimo, 5 marzo, ma le indiscrezioni trapelate hanno già suscitato una mobilitazione popolare



ORVIETO - Gli orvietani scrivono a papa Benedetto XVI per dire: "Il vescovo Giovanni Scanavino non deve lasciare Orvieto". Al momento è questa l'iniziativa più clamorosa che si sta promuovendo in città a sostegno del presule che sembra destinato ad abbandonare l'incarico dopo la risposta ufficiale del Vaticano ricevuta questa settimana, all'indomani della bufera che ha investito, a dicembre e prima ancora negli ultimi due anni, la curia orvietana. La decisione del Santo Padre sarà resa nota soltanto sabato prossimo, 5 marzo. Ma le indiscrezioni finora trapelate vedrebbero padre Giovanni costretto a fare le valigie.

Tanto è bastato per innescare una vera e propria mobilitazione popolare, di laici soprattutto. Anche perché, al di là delle spaccature interne alla curia, il vescovo ha la consegna del silenzio per un'altra settimana e pertanto è del tutto inopportuno che i sacerdoti prendano la parola. Il mondo dei laici però è in subbuglio. Dal giornalista orvietano di Rai 3 Stefano Corradino è arrivata l'idea della lettera al Pontefice a sostegno di Scanavino. Mittente: "Tanti orvietani che gli chiedono di lasciarlo lì dov'è, a combattere una battaglia quotidiana - dice Corradino - spesso isolata, per gli "ultimi", quelli che tanta Chiesa (e tanta politica) ha ormai smesso di difendere".

Un appello subito rilanciato dalla Rete anche attraverso i social network e in particolare Facebook, dove in poche ore è nato prima un gruppo e poi una pagina. La raccolta delle firme da mettere in calce alla lettera è già iniziata ieri sera presso la Torre del Moro e proseguirà stamani dalle 9 alle 13. La missiva poi sarà recapitata già domani, domenica 27 febbario, al Pontefice.

"Da questa mattina sentimenti di smarrimento e di impotenza, misti a rabbia e dolore di fronte al solo pensiero di subire la più grande ingiustizia per la possibile perdita di padre Giovanni Scanavino, vescovo della nostra diocesi di Orvieto Todi, stanno affiorando e turbando centinaia e migliaia di cittadini orvietani, tuderti e di tutto il comprensorio diocesano" affermano in una nota i promotori dell'iniziativa.

"Ci chiediamo cosa mai possa fare la cittadinanza orvietana e la comunità diocesana per aiutare padre Giovanni e soprattutto per aiutare se stessa in questo delicatissimo momento - è detto nell'appello - Adoperiamoci tutti per scongiurare l'ipotesi che il vescovo sia costretto a lasciarci, dando forzate dimissioni che gli sono state imposte da chi non conosce bene la sua cura e dedizione pastorale, il suo vero operato in questi sette anni nella nostra diocesi e tutto il grande, grandissimo amore per la sua gente". Tra le iniziative in cantiere che al momento vengono ipotizzate anche cortei e veglie di preghiera. Infine, tra la pioggia dei commenti che circola sul web c'è anche chi sotto lo pseudonimo di Conte non usa mezzi termini: "dispiace moltissimo che padre Giovanni venga allontanato da Orvieto e ancora non voglio crederci. Ma spero, che se giunge un altro al suo posto, arrivi con un pastorale, né di oro né di argento, ma di ferro ben temprato per cacciare tanti dottori dal tempio".

 

Pubblicato il: 26/02/2011

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