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'LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE'. APPELLO A TUTTI GLI ORVIETANI DI BUONA VOLONTA'. SUBITO UN COMITATO PRO DUOMO-SANTUARIO

di Silvio Manglaviti "La proposta di S.E.R. Mons. Giovanni Scanavino, Vescovo di Orvieto - Todi, di elevare la cattedrale a santuario è un dono troppo grande - fosse (forse?) anche l'ultimo - che, per ogni cristiano, discende direttamente dall'ispirazione dello Spirito Santo..."

di Silvio Manglaviti

Orvietano è chiunque ami la nostra Città, qualunque siano i natali, la provenienza.

E chi ama la propria città non può restar indifferente (peggio, voltarsi dall'altra parte o nascondere la testa sottoterra) a quanto accade intorno a lui.

L'appello è rivolto in primis a tutte le associazioni che gravitino in qualche modo nella Chiesa orvietana (Diocesi, religiosi e parrocchie), dall'Opera del Duomo, ad Azione Cattolica, alla Caritas, al Santo Sepolcro, ad Arte e Fede, alle confraternite.

Si predisponga un tavolo insieme al Comune, alle realtà culturali (Biblioteca, Archivio di Stato, I.S.A.O.) e a tutti i consessi di categoria interessati.

La proposta di S.E.R. Mons. Giovanni Scanavino, Vescovo di Orvieto - Todi, di elevare la cattedrale a santuario è un dono troppo grande - fosse (forse?) anche l'ultimo - che, per ogni cristiano, discende direttamente dall'ispirazione dello Spirito Santo.

Comunque un'idea, una visione, un'intuizione, da sempre tuttavia presente nell'aria che si respira.

Più che il Duomo infatti è proprio la stessa Orvieto ad assurgere a ruolo di Città-santuario.

Orvieto, nell'era Velzna, fu sede del Santuario Celeste etrusco, il Fanum Voltumnae.

Orvieto custodisce le reliquie del più venerato miracolo eucaristico nel mondo cattolico e non solo, quello di Bolsena.

Da Orvieto fu promulgata la maggiore solennità cattolica, il Corpus et Sanguis Domini.

Orvieto è Sede Papale storica; residenza plurisecolare, in varie riprese, di pontefici e relative corti.

Nello Studium (l'università dell'epoca) di Orvieto hanno insegnato San Tommaso d'Aquino e San Bonaventura da Bagnoregio.

Templari e movimenti ereticali hanno lasciato testimonianze e segni indelebili sulla Rupe e nel territorio.

Orvieto città di culto. Dove il Culto si fa Cultura. Dove ogni cultura è anche coltivazione, coltura della conoscenza, del sapere, della Tradizione.

Abbiamo ricevuto un dono dai nostri Padri, il Duomo.

Un vescovo, con il mandato di far rifiorire quel giardino che è Orvieto, ci ha regalato la propria ispirazione. Non è importante se sarà ancora Egli a guidare la nostra Chiesa locale (con tutto il bene che Gli vogliamo, le cose buone che Gli riconosciamo e le grazie che per Lui invochiamo).

Non importa se da alcuni ambienti tuderti si invochi (di nuovo) la separazione delle diocesi.

Un cristiano deve riconoscersi proprio dalla consapevolezza di non restare mai da solo nemmeno quando è veramente proprio solo: ché pure Cristo lasciò gli Apostoli, sperduti, disorientati.

Un uomo è solo un uomo e niente di più. Resta invece per sempre il Sacro e la Santità che ha voluto e potuto recare in dono; il che non può essere stato se non disinteressatamente.

Sta a noi Orvietani, fuori di ogni discriminazione e divisione culturale, oltre ogni pregiudizio e preconcetto, accogliere quella proposta e farne progetto. Preparare il Futuro.

 

Pubblicato il: 25/02/2011

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