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Delitto di Orvieto scalo. Stamani la convalida

Si continua a scavare nella vita dell'uomo che viveva ad Orvieto da appena due mesi. Si cerca tra le sue abitudini e qualche eventuale vizio senza escludere la droga o il gioco

ORVIETO - Convalida in carcere stamani per il trentasettenne accusato dell'omicidio della madre. La posizione di Antar Lombardo, dietro le sbarre per omicidio volontario pluriaggravato per aver colpito a morte la madre, Anna Maria Valobra, 68 anni, con una decina di martellate si aggrava di ora in ora. A carico del trentasette, reo confesso, ci sono, come noto, le aggravanti non solo derivanti dal rapporto madre figlio, ma anche dalle premeditazione legata a sua volta, secondo la piega che vanno prendendo le indagini, sempre più a "futili motivi". Il movente della "pietà" legato ad una presunta malattia della donna e sostenuto dal reo confesso, infatti, non starebbe in piedi. Lo abbiamo anticipato ieri rendendo note le prime parziali risultanze dell'esame autoptico, secondo le quali non ci sarebbero tracce di malattie allo stadio terminale. E lo hanno confermato anche ieri gli investigatori in conferenza stampa a Terni. La donna sarebbe stata sana come un pesce e non avrebbe assunto particolari farmaci. Ma saranno gli esami istologici, come riferito nell'immediatezza dell'autopsia, a dire l'ultima parola. In ogni caso desta più che qualche legittimo sospetto anche il fatto che di questa presunta malattia nessuno sapeva niente. Neanche il compagno stesso della Valobra. Questo, unito alle valigie pronte per la fuga e al fatto che l'uomo sarebbe stato trovato in possesso delle carte di credito della madre, crea una "miscela" accusatoria esplosiva. Sempre di più infatti si fanno largo i futili motivi alla base del delitto. Gli investigatori, in sostanza, sospettano che il trentasettenne avesse un disperato bisogno di soldi, anche se non abbandonano ancora l'ipotesi che il delitto possa essere maturato nell'ambito del difficile rapporto tra i due. Si continua dunque a scavare nella vita dell'uomo che viveva ad Orvieto da appena due mesi. Si cerca tra le sue abitudini e qualche eventuale vizio senza escludere la droga o il gioco. Intanto in queste ore si va delineando anche la linea difensiva dell'uomo per il quale si va verso la perizia psichiatrica. Da valutare anche se la salute del 37enne, con problemi deambulatori legati ad una malattia, sia compatibile col regime carcerario. Tutte iniziative che il legale della difesa Andrea Solini starebbe prendendo in considerazione. Intanto, fino a ieri sera non c'era ancora il via libera del magistrato per la sepoltura, pertanto i funerali della donna verranno fissati soltanto nelle prossime ore.

Pubblicato il: 24/02/2011

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