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Un po' più di tolleranza nei controlli urbanistici

E' stato chiesto dal sindaco Còncina al procuratore della Repubblica

ORVIETO - Un po' più di tolleranza nei controlli urbanistici. È quanto ha chiesto alla procura il sindaco della città Toni Concina, nell'ambito dell'annuale incontro che il tribunale di Orvieto ha organizzato martedì scorso con la città. Già, perché a quanto pare, la particolare attenzione che il procuratore Novarese riserva alla materia avrebbe creato, non solo ad Orvieto ma un po' in tutto il comprensorio, una vera e propria sindrome nei tecnici comunali che tremerebbero a firmare le pratiche. "Molti funzionari hanno timore di portare avanti il loro lavoro e i dirigenti non firmano atti laddove non vi sia la certezza della legalità" ha detto Concina. "Rispetto ad altri periodi in cui c'era una certa accettazione - ha affermato il sindaco - oggi si avverte un'accentuata attenzione. Non chiediamo trattamenti di favore, bensì la solita, costante e vigile attenzione degli uffici di controllo ma con una certa tolleranza quotidiana perché c'è bisogno di serenità nel lavorare in certi settori dove le normative, peraltro, non sono sempre chiare". Il tema è stato ripreso anche dal presidente della Camera penale, l'avvocato Gianfranco Puppola che ha convenuto sul fatto che nei comuni del circondario serpeggi un certo malumore sui controlli urbanistici "un po' per la normativa che determina incertezze di natura tecnica, un po' per gli effetti negativi che tali incertezze hanno sul tessuto economico locale. In tal senso - ha chiesto Puppola - oltre ai controlli, sarebbe auspicabile lo svolgimento di incontri di chiarimento fra addetti ai lavori su alcuni aspetti della materia urbanistica che scontano difficoltà interpretative". Dal pubblico presente, l'architetto Glauco Provani, in qualità di tecnico, ha parlato in difesa della categoria evidenziando anche alcune contraddizioni. "La regione dell'Umbria equivoca la zona agricola come fosse residenziale - - ha detto l'architetto Provani - . Inoltre non si può andare avanti con leggi che vengono smentite dopo un anno. I tecnici chiedono chiarezza sulle norme regionali e benevolenza sui funzionari della pubblica amministrazione". Da parte sua il procuratore capo Francesco Novarese ha precisato che "la Regione invia chiarimenti e nella maggior parte dei casi i tecnici del settore urbanistica dei comuni tendono ad aggiornarsi per cui molti carteggi sono in perfetta regola, in altri casi ciò non avviene per cui si può incorrere nella illegittimità. Tuttavia in Umbria si equivoca sulla zona 'E' e questo è un aspetto da rappresentare all'amministrazione regionale. Del resto, una legge sui manufatti provvisori era già stata emanata dalla regione Sicilia, poi dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale".

Pubblicato il: 17/02/2011

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