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Parcheggi. Confcommercio timida contro la sosta selvaggia

Qualche commerciante meno attento agli interessi generali della città preme affinché l'occhio dei vigili sia più distratto e l'associazione ha inopportunamente confezionato un comunicato

I vigili orvietani hanno iniziato a multare gli automobilisti della sosta selvaggia e allora Confcommercio è subito intervenuta per esprimere perplessità sull'opportunità di "portare avanti una più forte vessazione verso questo fenomeno( la sosta selvaggia n.d.r.), che va sanzionato né più né meno come ogni atto non rispettoso delle norme, senza che si crei un'attenzione specifica".
L'imbarazzo dell'associazione dei commercianti orvietani a sostenere il concetto che non deve esserci "un'attenzione specifica" per la sosta libera è evidente, tanto che nel comunicato diffuso tutto il ragionamento successivo è fortunatamente sganciato dall'affermazione citata. 
Infatti, che la contravvenzione sanzioni un atto non rispettoso delle norme è scontato, che i vigili abbiano l'obbligo di controllare con continuità e costanza fa parte del loro dovere, che non debbano avere "un'attenzione specifica" credo sia un reato.
Qualche commerciante meno attento agli interessi generali della città preme affinché l'occhio dei vigili sia più distratto e l'associazione ha inopportunamente confezionato un comunicato dando una botta al cerchio ed una alla botte, anziché sostenere il comandante Vinciotti e l'Amministrazione nella difficile e delicatissima operazione di educazione degli automobilisti scorretti.
Sarebbe straordinario invece se il presidente Confcommercio Manieri, giovane e capace, si assumesse il compito impegnativo di affiancare quanti sono tesi al miglioramento della vita nella città e non si ponesse come sponda per mentalità retrive, mosse da egoismo e da interessato conservatorismo. Certamente ci sono soluzioni migliori sui regolamenti della sosta, si troveranno, ma c'è un principio di fondo irrinunciabile: "nessuno può essere d'accordo sul parcheggio selvaggio che non solo intasa il traffico ma offre un'immagine estremamente negativa ai turisti e a chiunque arrivi sulla rupe". Chi lo fa va sanzionato.
                                                             
Riportiamo di seguito il comunicato integrale diffuso lunedì scorso da Confcommercio, condivisibile in gran parte ma non nello spirito che lo ha determinato.
D.F.

Confcommercio sul problema parcheggi
 
Apprendiamo in questi giorni da alcuni associati che ci hanno fatto presente il problema, l'intensità dell'Amministrazione nell'intervenire per monitorare le condizioni della sosta nel centro storico. Ovviamente nessuno può essere d'accordo sul parcheggio "selvaggio" che non solo intasa il traffico ma offre un'immagine estremamente negativa ai turisti e a chiunque arrivi sulla rupe.

Tuttavia non riteniamo sia opportuno portare avanti una più forte vessazione verso questo fenomeno, che va sanzionato né più né meno come ogni atto non rispettoso delle norme, senza che si crei un'attenzione specifica.

Il fenomeno a cui assistiamo spesso non nasce dalla sera alla mattina per opera di furbastri ma è una  problematica che si sta intensificando principalmente negli ultimi anni.

Non si può ignorare che tutti assistiamo spesso al fenomeno della "coda", di macchine che girano e rigirano nel centro storico per cercare uno spazio nel quale appoggiarsi.

Sia la carenza di parcheggi, sia la mancanza di parcheggi gratuiti sta accentuando il problema. Tra qualche anno Orvieto, se anche la Caserma Piave a quanto pare non sarà più utilizzata come spazio per i parcheggi, diventerà un'area di sosta esclusivamente a pagamento.

Il problema non riguarda solo Orvieto: tutti i comuni con un centro storico vanno verso questa direzione, tuttavia si dovrebbe ripensare la modalità di gestione della sosta attraverso la creazione di mini fasce di pagamento, articolate di mezz'ora in mezz'ora, senza la sosta obbligatoria di un'ora, creare aree con disco orario, favorire gli spostamenti con mezzi pubblici attraverso tariffe dedicate ecc.

Comprendiamo perfettamente le difficoltà che l'Amministrazione e il capo dei vigili incontrano; ogni famiglia ormai possiede in media almeno 3 autovetture e non è facile bilanciare gli interessi della città e del commercio con la necessità da mantenere un decoro urbano che sappia accogliere il turista. Orvieto, città antica, non è stata di certo progettata in vista dell'invenzione dei mezzi di trasporto.

In ogni caso qualunque sia la decisione auspichiamo che l'Amministrazione ci consulti per poter concertare con le categorie soluzioni idonee per favorire sì la civile convivenza, ma anche le istanze di coloro che mandano avanti un'attività e tengono vivo il centro storico, specie in questa fase di enorme crisi che stanno affrontando le piccole-medie imprese.

Pubblicato il: 16/02/2011

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