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La Giunta orvietana stretta tra commissario e dissesto

E per quanto rigurada il nuovo assessore, negli ambienti più vicini al Palazzo, i rumors si accavallano...

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ORVIETO - Tra il commissario e il dissesto. Di fronte al disastro dei conti comunali, la maggioranza in queste ore starebbe prendendo seriamente in considerazione l'idea di non farcela. Almeno di non farcela con i mezzi ordinari. Ed è così che si starebbe cercando di valutare una possibile via d'uscita che offra le maggiori garanzie all'attuale governo cittadino. Sì, perché la varianti dell'ipotesi commissario sono molte e - senza entrare troppo in tecnicismi - con conseguenze diverse anche rispetto alla possibilità per il sindaco e per il consiglio di restare in carica. Scettico più che mai, al punto da affermare che l'unica ipotesi "realistica" sarebbe ormai soltanto "un piano di risanamento triennale conseguente alla dichiarazione del dissesto da parte del consiglio o del commissario" è l'esponente dell'Udc, Massimo Gnagnarini. "La prossima sessione di Bilancio - osserva Gnagnarini - impegnerà di nuovo" dirigente e revisori "a dire la loro su un documento dalla cui approvazione dipenderà o meno la prosecuzione di questa consiliatura. E' doveroso attendere di conoscere la stesura definitiva del bilancio, ma se l'impianto sarà quello già previsto nel documento di programmazione pluriennale licenziato ad ottobre, dubito che da essi, per le rispettive competenze, potrà venire un viatico positivo per andare avanti. Sarà questa anche l'occasione per fare il punto sul pregresso in relazione al risanamento del deficit 2009 e al riequilibrio del 2010 alla luce dei risultati conseguiti e in relazione a quanto precedentemente già detto, suggerito e osservato nel merito dagli stessi organi tecnici e di controllo". Il destino del Bilancio per Gnagnarini, insomma, sarebbe segnato. E per diversi motivi, ma soprattutto alla luce delle "vendite fallite", quelle stesse vendite che la Corte dei Conti nella delibera del 26 ottobre scorso aveva indicato come "l'unica possibilità di ripianare il disavanzo". Ma l'esponente dell'Udc suggerisce cautela anche sui tagli al sociale, visto l'ammonimento della Corte dei Conti che sempre il 26 ottobre scriveva: "le valutazioni e quindi la realizzazione delle misure correttive che incidono sulle spese di carattere sociale vanno considerate con estrema attenzione tenendo in debito conto quelle che sono le necessità degli utenti" . E queste sono solo alcune delle motivazioni per cui Gnagnarini si dice praticamente convinto che il Bilancio sia una missione impossibile e che sostanzialmente dirigenti e revisori stavolta difficilmente daranno l'ok. Intanto, sul fronte toto - giunta spunta un altro nome (forse anche più d'uno) per la sostituzione del dimissionario Antonio Barberani (Urbanistica, Cultura, Grandi Eventi, Affari Legali). Negli ambienti più vicini al Palazzo, i rumors si accavallano e se da un lato si vocifera dell'ingresso nell'esecutivo di qualche giovane ex An vicino a Stefano Olimpieri, c'è anche chi fa il nome del geometra Elio Forbicioni per l'Urbanistica, con le deleghe alla Cultura che potrebbero essere trasferite o a Sciarra che detiene già il Turismo o alla Tardani che detiene già l'Istruzione. In ogni caso, continua a far parlare anche l'ipotesi Roberto Meffi, anticipata sabato, non foss'altro perché risponderebbe ad precisa logica politica. Sul fronte bilancio come su quello dell'esecutivo in ogni caso, potrebbe sapersi qualcosa di più già da domani, quando è stata fissata la conferenza dei capigruppo.

Pubblicato il: 15/02/2011

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