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Il PD pronto a chiedere le dimissioni di Còncina

La locandina del PD di Orvieto ritrae l'ormai inseparabile coppia Concina - Frizza bollata in maniera lapidaria dallo slogan: "Chi oggi governa danneggia anche te. Digli di smettere". I democratici gridano da tempo al fallimento e le dimissioni di Barberani non hanno fatto che rinforzare questa impostazione

foto di copertina

di Stefania Tomba

ORVIETO - Il congedo di Barberani a paradigma del fallimento di Concina: il Pd si appresta a chiedere le dimissioni del governo cittadino.

Di formale non c'è ancora nulla, potrebbe però esserci nelle prossime ore, a giudicare dal tono con cui i democratici hanno accolto le dimissioni dell'assessore Antonio Barberani: invocando un simbolico "cartellino rosso" e poi, ieri mattina, affiggendo in bacheca, per le vie cittadine, un manifesto di propaganda che ha suscitato ilarità, ma anche qualche risentimento. La locandina ritrae l'ormai inseparabile coppia Concina - Frizza, bollata in maniera lapidaria dallo slogan: "Chi oggi governa danneggia anche te. Digli di smettere". L'immagine da ieri circola anche su Facebook.

Slogan a parte, la prossima mossa del Pd potrebbe essere proprio questa. Chiedere le dimissioni di Concina. D'altro canto i democratici gridano da tempo al fallimento e le dimissioni di Barberani non hanno fatto che rinforzare questa impostazione. "Le dimissioni dell'assessore Barberani sono l'impietoso atto di denuncia nei confronti di un'amministrazione che finora si è retta su capacità comunicativa, su proclami ad effetto. Slogan e simpatia non reggono più" affermano espressamente i Democratici.

L'atto politico di Barberani è così significativo - e lo è ancor più per i Democratici - proprio perché a monte ci sono scelte fondamentali sulle quali l'ex assessore è sempre stato in forte imbarazzo con l'amministrazione. A partire dalla Piave sulla quale Barberani avrebbe voluto "ripartire dalla partecipazione di tutta la città per la redazione di un nuovo bando" come analizza il Pd, fino alle politiche di bilancio per le quali l'ex assessore ha sempre mostrato insofferenza. Non a caso, spiegando i motivi del suo passo indietro, Barberani ha parlato di un'azione amministrativa "finalizzata ad un illusorio risanamento finanziario, lontana dalle mie convinzioni morali e politiche, oltre che inutile e dannosa".

Ed ecco il punto fondamentale, il bilancio: il problema dei problemi su cui ricadono tutti i fallimenti, veri e presunti. Le vendite non realizzate, i parcheggi non affidati, le rivoluzioni della macchina amministrativa mai partite, le trattative non chiuse, un progetto nuovo e complessivo per la città che stenta a vedersi. Su tutto questo il Pd fa la sua parte e infierisce: "I cosiddetti "responsabili del 20 ottobre", ora si troveranno responsabili di un bilancio - affermano i dirigenti di via Pianzola - che sarà fatto di tagli ai servizi: scuola, mense, disabili, anziani, cultura". Intanto, però, bisogna arrivarci al Bilancio di fine marzo. È quello che si sta cercando di fare in Comune in queste settimane. Ma la strada è terribilmente in salita, così in salita da sembrare quasi sbarrata.

Pubblicato il: 13/02/2011

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