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Orvieto. Sul Comune il pressing della Corte dei Conti

Vuole sapere, dopo quattro mesi, qual è lo stato di attuazione del programma di risanamento concordato a ottobre

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ORVIETO - Sul Comune il pressing della Corte dei Conti, mentre sul fronte dei delusi l'ex assessore ed ex primo collaboratore del sindaco, Cristina Calcagni (ex Ol, oggi Api) tenta la spallata. L'organo di controllo della magistratura contabile che ad ottobre aveva dato l'aut aut all'amministrazione comunale evitando il commissariamento per il rotto della cuffia è tornato a farsi sentire. Vuole sapere, dopo quattro mesi, qual è lo stato di attuazione del programma di risanamento concordato a ottobre. Roba da impallidire. La situazione non è che peggiorata alla luce dei bandi di alienazione e concessione andati deserti, della rata swap differita al 2011 e non solo. Di tutte le raccomandazioni segnalate dalla Corte dei Conti con la delibera 72 del 26 ottobre 2010, il Comune, in sostanza, avrebbe portato a buon fine solo la ricognizione sulle partecipate. Per il resto, dagli swap alle alienazioni passando per la spesa corrente e il personale poco o nulla è stato fatto. Il buco nelle casse del Comune, insomma, invece che stringersi si allarga. Tra le tante tegole che stanno cadendo in questi giorni sugli amministratori, ad esempio, c'è anche la prescrizione scattata a fine 2010 dell'evasione Icie Tarsu riferita al 2004, un cifra consistente che non sarà più possibile incamerare. Sul fronte politico poi interviene Cristina Calcagni, cogliendo l'occasione della ricorrenza di due anni dall'inizio del progetto che ha prodotto l'attuale giunta comunale. L'ex assessore e braccio destro del sindaco soffia sul fuoco. Sostiene che il governo Concina è andato "assolutamente all'opposto di quanto il sindaco dichiarava prima di essere eletto". "Perché?" si chiede Calcagni e "perché - prosegue - oggi Gnagnarini dice al sindaco che si dovevano fare delle cose che il sindaco aveva chiarissime prima della sua elezione e che poi non ha fatto? Chi gli ha impedito di dare concretezza al suo programma? Quali interessi e quali gruppi di potere fortemente radicati e coesi hanno bloccato la sua azione?". "Rispondere a queste domande - afferma il responsabile Api Orvieto - non è complesso. Basta osservare il sistema di accordi personali e politicamente trasversali che appoggiano oggi questa giunta per spiegare quanto sta accadendo. Ora - conclude Calcagni - è certamente troppo tardi per porre rimedio a quanto ormai è in atto, ma quello che è sicuro è che le cose da fare per la nostra città sono e rimangono prevalentemente quelle che con estrema lucidità e lungimiranza furono individuate dal Sindaco, nella campagna elettorale, e che portarono alla sua elezione; questa volta, però, stando bene attenti a non farsi incatenare, dai compagni di viaggio, in un sistema di veti incrociati mirato al mantenimento di posizioni di potere e di interesse di piccoli gruppi "consociativi" che da sempre hanno bloccato lo sviluppo e la rinascita della nostra città"

Pubblicato il: 09/02/2011

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