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Un comune 'tecnicamente fallito'

E' il caso di Orvieto, secondo l'esponente UdC massimo Gnagnarini

ORVIETO - Un Comune "tecnicamente fallito". Massimo Gnagnarini (Udc) torna ad occuparsi dei conti comunali, senza tralasciare una premessa sferzante per l'ultima mossa del sindaco, quella di assegnare specifiche deleghe a ciascuno dei suoi consiglieri. "Avviene così anche nei gruppi d'animazione della Valtur" esordisce l'esponente dell'Udc. "In questo modo però - aggiunge - c'è il rischio di compromettere la funzione alta che la massima assise cittadina dovrebbe poter espletare senza vincoli e confusione di ruoli con l'esecutivo. Stride poi, in questa chiamata alle armi, il comportamento del titolare del bilancio, l'assessore Romiti, che, negli ultimi 7 mesi, si è presentato solo 3 volte alle 25 sedute di giunta che si sono svolte". Gnagnarini poi passa in rassegna i conti e denuncia "un buco finanziario pari a 17.208mila euro, al quale vanno aggiunti altri 8 milioni del "market to market" negativo dei contratti di finanza derivata che deve essere ancora evidenziato, altri 1,2 milioni di fabbisogno già attestato dagli uffici anch'esso non evidenziato e, infine, l'aggravio degli oneri sul debito generato dal lento ma progressivo innalzamento dei tassi". "Pertanto - conclude - ad oggi, le dimensioni del deficit hanno superato il valore di realizzo ipotizzabile dalla vendita dell'intero patrimonio immobiliare disponibile compresa la ex caserma Piave il cui ricavato, quand'anche fosse venduta entro quest'anno, non sarebbe iscrivibile tra le entrate correnti. In altre parole - è la conclusione - il Comune di Orvieto è tecnicamente fallito". Per giunta la Corte dei Conti in questi giorni avrebbe chiesto al Comune di essere aggiornata circa lo stato di attuazione del programma di risanamento concordato lo scorso mese di ottobre.

Pubblicato il: 08/02/2011

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