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Tutti in Giunta meno uno

di Dante Freddi Il provvedimento sindacale di donazione di deleghe ""fresche" segnala chiaramente che siamo alla frutta, quella secca, che si sgranocchia a veglia per prolungare la cena davanti ad un bicchiere

La collegialità avrebbe dovuto aumentare l'efficienza della macchina comunale ma probabilmente creerà soltanto una gran confusione, sovrapposizione ed inefficacia. A guardare le deleghe che Còncina ha assegnato ai consiglieri di maggioranza sembra più una campagna di fidelizzazione che una spinta all'efficienza della Giunta, con il rischio che nei rapporti con le categorie e le associazioni, sportive, economiche e di volontariato, fino addirittura agli animatori del centro storico, (chi, poi, curerà i rapporti con quelli delle frazioni?) nessuno trovi l'interlocutore giusto, né i cittadini né gli assessori.
L'idea di impegnare qualche consigliere su temi specifici e importanti, attuata con la delega a Pizzo,  necessaria per sostituire l'assente Romiti, è buona, se usata con giudizio. Ma così è un'altra cosa e segnala chiaramente che siamo alla frutta, quella secca, che si sgranocchia a veglia per prolungare la cena davanti ad un bicchiere.
Come si fa infatti a svolgere un incarico amministrativo se non si è al corrente di tutto quanto su cui stanno lavorando i colleghi? le riunioni di Giunta non hanno anche la funzione di creare un rapporto osmotico tra gli assessori? Perché il progetto di collegialità abbia senso, dovrebbero partecipare ai lavori della Giunta tutti i consiglieri incaricati di provvedimenti che potrebbero riguardare il loro àmbito operativo. Quindi tutti, sempre tutti. Tutti insieme confusamente.

Pubblicato il: 05/02/2011

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