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Così la Piave è appetibile ad ogni tipo di speculazione

La denuncia, all'indomani della modifica al prg a correzione di un errore cartografico sull'area della ex caserma, arriva dal Pd...

ORVIETO - Così la Piave è appetibile ad ogni tipo di speculazione. La denuncia, all'indomani della modifica al prg a correzione di un errore cartografico sull'area della ex caserma, arriva dal Pd. Se infatti prima alla Piave era possibile riservare destinazioni direzionali e culturali, ora, dopo il consiglio di questa settimana, si allarga lo spettro di quanto vi potrebbe essere realizzato. E il Pd teme il peggio, al punto da arrivare ad ipotizzare che "ci sono errori che fa comodo risolvere ed errori sui quali è bene non approfondire troppo". "Pur - afferma una nota del gruppo consiliare - non essendo pregiudizialmente contrari ad alcuna modifica apportata nell'interesse della città, in virtù della chiarezza e della trasparenza affermiamo in maniera ferma e perentoria che, prima di modificare bisogna progettare cosa si intende realizzare all'interno dell'area. Devono infatti, essere chiari e disponibili ad un confronto con i cittadini, gli eventuali progetti che si intendono realizzare nell'unica area disponibile nel centro storico che possa ridonare ad Orvieto e agli Orvietani quel ruolo da protagonista che rivendicano dal punto di vista sociale, economico, istituzionale, ridonando quindi fiducia e prospettiva per una realtà Orvietana proiettata con progettualità condivise nel futuro". "E' così - chiosano i Democratici - che un errore informatico giunto a proposito, tra i due carteggi, - e che il gruppo Pd chiedeva di risolvere ma solo dopo una nuova, attenta, rivalutazione dell'intero piano - diventa il cavallo di battaglia sostenuto ad oltranza dal centrodestra per poter liberalizzare l'area della ex caserma Piave svincolandola da ogni tipo di condizionamento".

Segue il testo del comunicato diffuso dal PD orvietano.

Ci sono errori che fa comodo risolvere ed errori sui quali è bene non approfondire troppo.

E' quanto è emerso , nel Consiglio comunale del 31 gennaio, nella discussione consiliare e dimostra il modo di fare  della Giunta Concina e della maggioranza consiliare di riferimento ( Tonelli - GRUPPO MISTO- Frizza MeffI - PDL- UDC e ORVIETO LIBERA).

Grazie a undici voti favorevoli, sette astenuti e un voto contrario, si è cambiata la destinazione d'uso della ex Caserma Piave. Mentre prima, con la precedente destinazione d'uso, nell'area della ex Caserma Piave era possibile realizzare strutture direzionali o attività culturali,  oggi la variante modifica ed apre alla possibilità di introdurre nuove attività all'interno di quello spazio, senza avere la possibilità di sapere cosa.

Pur non essendo pregiudizialmente contrari ad alcuna modifica apportata nell'interesse della città, in virtù della chiarezza e della trasparenza affermiamo in maniera ferma e perentoria che, prima di modificare bisogna progettare cosa si intende realizzare all'interno dell'area.

Devono infatti, essere chiari e disponibili ad un confronto con i cittadini, gli eventuali progetti che si intendono realizzare nell'unica area disponibile nel centro storico che possa ridonare ad Orvieto e agli orvietani quel ruolo da protagonista che rivendicano dal punto di vista sociale, economico, istituzionale, ridonando quindi fiducia e prospettiva per una realtà Orvietana proiettata con progettualità condivise nel futuro.

Purtroppo invece, durante il Consiglio comunale del 31/01/2011, abbiamo assistito ad un irrigidimento dell'amministrazione alle richieste di chiarezza, trasparenza, partecipazione e condivisione, espresse dal centro-sinistra.

Evidentemente, le argomentazioni assunte dai consiglieri del centro sinistra non sono bastate ad ottenere un riesame della questione e fare in modo che la tanto sbandierata "partecipazione"  potesse essere attuata quindi senza mistificare per burocratico-amministrativa una scelta che ai più appare politico-strumentale.

NON HANNO VINTO Orvieto e gli orvietani.

Paradossale e risibile è la posizione del sindaco, che da mero spettatore seduto sulla riva Piave, (il fiume o la caserma è lo stesso) sembra in attesa di pescare il pesce migliore: Per chi non si sa

E' così che un errore informatico giunto a proposito, tra i due carteggi, - e che il gruppo PD chiedeva di risolvere  ma solo dopo una nuova, attenta, rivalutazione dell'intero piano -  diventa il cavallo di battaglia sostenuto ad oltranza dal centro destra per poter  liberalizzare l'area della ex caserma Piave svincolandola da ogni tipo di condizionamento, quindi rendendola appetibile ad ogni tipo di speculazione.

In questo modo le destinazioni d'uso tornano ad essere quelle definite anni or sono, con buona pace di chi in tutto questo tempo ha solo chiesto progetti seri, reali e concreti per la Piave. Insomma l'errore è riparato ma della Piave nessuno sa cosa ne sarà. E intanto la città aspetta.

Ma non tutti gli errori sono uguali.

Infatti, l'errore commesso in fase di stesura dell'atto di richiesta di scioglimento di RPO è del tipo di quelli che vanno approfonditi, valutati, interpretati, ovvero esattamente quello che il gruppo consiliare PD aveva espresso nella seduta del 6 dicembre scorso votando contro lo scioglimento della srl.

Dopo il rifiuto del notaio, allo scioglimento, dovuto ad un vizio di forma nella richiesta e,  la conseguente riproposizione in consiglio della nuova interpretazione, ecco che spunta il consigliere Leoni che, come coerentemente anticipato in commissione, si dice contro lo scioglimento o meglio ne chiede la revisione rimandando la faccenda a dopo il Bilancio.

Le motivazioni del consigliere Leoni sono chiare, precise, inappuntabili e il consiglio fa marcia indietro, RPO non si butta più in attesa di tempi migliori, a tal proposito, invito tutta la cittadinanza a leggere i verbali del C.C. del 6/12/ 2010 nel sito del Comune, nei quali è riportato il dibattito e la posizione del Partito Democratico perfettamente sovrapponibile a quella di Leoni ma ignorata, evidentemente in maniera pregiudizialmente colpevole e non nel rispetto degli  interessi di Orvieto.

Quanto sopra evidenziato vuole solamente sottolineare l'assoluta non conoscenza degli atti e dei fatti nonché, la totale incoscienza che muove ogni azione di questa amministrazione che maldestramente brancola nel buio annaspando qua e là cercando di individuare quello che al momento gli sembra la migliore situazione per attirare consenso.

Nel "tira e molla" che ha caratterizzato l'ultima riunione del consiglio, c'è da sottolineare che, al contrario di quanto fatto in merito alla Piave, quando è stato posto sul tavolo il ritiro dell'atto sui parcheggi insilati per maggiori accertamenti, accogliendo  dubbi e perplessità dei vari gruppi , il consiglio ha ritenuto opportuno accordarsi al fine di comprendere meglio la normativa procedendo ad un rinvio della pratica.

Da qui nasce la perplessità che evidenzia l'assoluta inaffidabilità della Giunta e del Sindaco.

Occorre capire perché dopo due anni  non si è ancora compreso l'errore tra PRGS e PRGO né si è venuti a capo di un progetto tangibile di riqualificazione dell'area della ex caserma Piave.

Intanto, nel valzer delle deleghe, operato in seno alla nuova disposizione di Giunta, messa in atto dal sindaco Concina viene assegnata la delega all'ambiente all'assessore Margottini,

tolta all'assessore Tardani: la città non ha il diritto di saperne il motivo?( partecipazione e trasparenza dove sono finite)

assegnata la delega al Patrimonio all'assessore Romiti, una sorta di "fantasma"

tolta all'assessore Zazzaretta, sempre presente, competente e puntuale,"

tolta all'assessore Barberani la delega alle attività produttive

il sindaco la tiene arrogata a sé

Però resuscitano la delega ai grandi eventi tanto contestata dal centro destra durante la precedente amministrazione.

Il punto è e deve essere quello della chiarezza, se gli assessori ai quali sono state tolte le deleghe hanno operato male la città deve essere informata, se altrimenti le deleghe sono state tolte per raggiungere altri obiettivi  deve essere comunque comunicato.

 

Pubblicato il: 04/02/2011

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