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Stufara. Acqua troppo cara, necessaria una svolta

Per il capogruppo in Regione di Rifondazione comunista-Fds, Damiano Stufara, "l'ininterrotta sequenza di aumenti tariffari avutisi in questi anni, sia in ordine al costo per metro cubo dell'acqua che a quello della quota fissa, non trova alcuna giustificazione"

"Il recente aumento delle tariffe per l'acqua, disposto dall'Ati 4 (comuni della provincia di Terni) lo scorso dicembre ed entrato in vigore nel gennaio di quest'anno, rende evidente a tutti l'esigenza di un radicale cambio di rotta nella gestione dei beni comuni, che trova nei referendum per la gestione pubblica del servizio idrico, previsti per quest'anno, il proprio riferimento principale". Lo sottolinea, in una nota, il capogruppo di Rifondazione comunista-Fds, Damiano Stufara per il quale "l'ininterrotta sequenza di aumenti tariffari avutisi in questi anni, sia in ordine al costo per metro cubo dell'acqua che a quello della quota fissa, non trova alcuna giustificazione né nella mole dei consumi, diminuiti nell'ultimo anno di quasi un milione di metri cubi, né nel piano di investimenti, che anzi nel 2011 conoscerà un sicuro ridimensionamento".

Il capogruppo di Rifondazione comunista si domanda, dunque "da dove viene  l'aumento tariffario se non dalla pretesa del Sii (Sistema idrico integrato) di veder rispettate le previsioni di ricavi dei soci privati per l'anno in corso? Fra il bisogno vitale dell'uomo di un costante approvvigionamento di acqua e la gestione privata del servizio idrico - spiega - si è innescata ormai una spirale perversa, che vede i cittadini consumare meno e spendere di più solo per garantire dei profitti privi di qualsiasi ricaduta positiva sulla loro condizione al contempo di utenti e di proprietari, in linea teorica, di un bene inalienabile".

"Per questo - fa sapere Stufara - il gruppo consiliare del Partito della Rifondazione comunista per la Federazione della sinistra ribadisce il proprio sostegno alla campagna referendaria che sta per avviarsi e che
proprio oggi vedrà il Comitato referendario per l'Acqua bene comune presentare ufficialmente il logo della campagna. Al contempo - aggiunge - confermiamo il nostro impegno affinché venga riconosciuto anche nello Statuto regionale il principio della tutela dei beni comuni e della loro sottrazione al mercato. Il riconoscimento formale di questo principio, - conclude Stufara - su cui abbiamo presentato una proposta di legge statutaria, unitamente all'auspicio di un esito favorevole dei referendum sull'acqua, possono e devono costituire la premessa per ribadire il primato dei diritti su ogni genere di profitto, il primato del rispetto della vita e dell'ambiente sui guadagni di pochi".

Pubblicato il: 03/02/2011

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