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Orvieto come Lourdes? Cominciano ad affacciarsi i primi dubbi

Il sindaco della città ha qualche dubbio di fronte al progetto del vescovo monsignor Giovanni Scanavino di trasformare la Cattedrale in Santuario eucaristico mondiale

ORVIETO - Orvieto come Lourdes? Il sindaco della città, Toni Concina sembra storcere il naso di fronte al progetto del vescovo, monsignor Giovanni Scanavino di trasformare la Cattedrale in Santuario eucaristico mondiale. O almeno, il primo cittadino ammette qualche perplessità. I dubbi riguardano le contraddizioni tra il turismo religioso dei pellegrini e quello di alta qualità a cui ha sempre detto di puntare l'Amministrazione, vecchia e nuova. Possono convivere questi due aspetti in una realtà come Orvieto? Concina ne ha parlato rispondendo ad alcune domande a margine della conferenza stampa di presentazione del neo assessore all'Ambiente, Claudio Margottini. Dell'elezione a Santuario del Duomo di Orvieto, il sindaco ha detto: "Ci stiamo riflettendo insieme con il vescovo. Senza dubbio questa prospettiva trasformerebbe la città. Come sindaco che pensa ad un turismo elevato - ha osservato Concina - devo capire se ciò si potrebbe scontare con un turismo di bassa spesa. Ma mi viene spiegato che le diverse tipologie di turismo possono convivere". Il sindaco non respinge tuttavia la proposta ed è possibilista. "Ora - ha aggiunto - la cosa va vista nei dettagli, dovremo verificare i tipi di flussi e vedere di essere bravi a creare una convivenza possibile e virtuosa. Sicuramente è una iniziativa eccezionale che tante città auspicherebbero. Da sindaco, la mia preoccupazione principale è la logistica che però non è un ostacolo e su cui si devono misurare anche gli operatori". Quella del Santuario eucaristico mondiale è una macchina che il vescovo della diocesi di Orvieto Todi, d'intesa anche con alcune associazioni, ha messo in moto ormai da qualche mese, in vista delle celebrazioni che coinvolgeranno Orvieto e Bolsena nel 2013 e 2014, quando ricorreranno i 750 anni dal miracolo di Bolsena e dall'istituzione della festa del Corpus Domini, nata proprio ad Orvieto con la promulgazione della bolla papale "Transiturus". Il Duomo diverrebbe, come ha detto il presule, "un grande ostensorio esposto al mondo intero" e come tale dovrebbe attrarre annualmente migliaia di pellegrini da tutto il mondo per adorare il miracolo dell'Eucarestia. Dal punto di vista turistico, non c'è dubbio che per la Rupe sarebbe una rivoluzione che dovrebbe andare di pari passo con la disponibilità degli operatori ad adeguare ricettività e servizi. Ma oltre che su questo fronte, la discussione si sta spostando adesso, come era inevitabile, anche sulla possibile convivenza o meno di vari target di turismo.

Pubblicato il: 01/02/2011

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