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Mani libere sulla Piave

Piave in Consiglio comunale. All'approvazione una banale pratica urbanistica che annulla tutte le scelte urbanistiche precedenti. E di il Pd si chiede "Perché cambiare adesso il piano regolatore del centro storico (e della caserma)? Perché togliere vincoli di destinazione? Di nuovo in discussione anche lo scioglimento Rpo, con Leoni ed il centrosinistra contrari...

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ORVIETO - Perché cambiare adesso il piano regolatore del centro storico (e della caserma)? Perché togliere vincoli di destinazione? Sono di questo tenore le domande che frullano nella testa dei Democratici, alla vigilia dell'approvazione prevista per domani di importanti pratiche sul prg della Rupe. Se poi a questi dubbi si uniscono ragionamenti e illazioni sul recente rimpasto dell'esecutivo che ha visto l'assegnazione delle deleghe al Patrimonio all'assessore Maurizio Romiti, la miscela diventa quasi esplosiva.

 

 Tutte queste perplessità sono emerse nel corso della commissione consiliare che venerdì sera doveva esprimere un parere sulle pratiche urbanistiche in questione. Ufficialmente nulla di strano. Si tratta di correggere una discrepanza tra il piano regolatore strutturale e il piano regolatore operativo relativamente all'area della ex-caserma Piave. In pratica un errore. I due piani non riporterebbero le stesse destinazioni. In particolare uno prevedrebbe tante piccole destinazioni, l'altro un'unica area generale. Il piano sarà modificato adesso in quest'ultimo senso. Risultato: meno vincoli, insomma, senza entrare troppo nel dettaglio dei tecnicismi di cui è intrisa la materia. Ma cosa sarebbe funzionale questo snellimento? Essendoci di mezzo la caserma, i Democratici vogliono vederci chiaro. Per il Comune in ogni caso si tratta ufficialmente di correggere semplicemente degli errori, per giunta che provengono dal passato. Il Pd resta perplesso soprattutto perché così modificato il prg, per ulteriori modifiche all'operativo sarebbe sufficiente una semplice variante e un piano attuativo, senza passaggi in Provincia e Regione, come ha sollevato Mariani (Pd) in commissione. Il segretario dei Democratici ha chiesto approfondimenti alle pratiche, "alla pari del sindaco Toni Concina - fa notare con una punta di polemica - che, nella medesima commissione, ha chiesto ed ottenuto che fosse ritirata un'altra pratica, quella per la per la perimetrazione delle aree nelle quali non possono essere realizzati locali al di sotto del livello di terreno da adibire ad autorimesse".

 

Il tempo degli approfondimenti sul prg però sembra non ci sarà. Di fronte a tutti questi dubbi - al grido di "pensar male è peccato ma qualche volta ci si azzecca" - il gruppo consiliare Pd ieri ha rilanciato "l'idea della costituzione da parte dell'amministrazione di un tavolo operativo in grado di seguire quotidianamente l'iter politico, amministrativo e tecnico che la giunta sta portando avanti al fine di affrontare una pianificazione degli interventi di riqualificazione della Piave".

 

Intanto, sempre la caserma, più o meno direttamente, è al centro di un'altra pratica che si voterà domani in consiglio: lo scioglimento di Risorse per Orvieto. Anche qui il confronto si preannuncia particolarmente animato al punto che l'esito è quanto mai incerto. A dicembre, nell'ambito della ricognizione delle partecipate, infatti, la decisione di tirare una riga sulla società comunale era passata per il rotto della cuffia e grazie all'assenza di Pier Luigi Leoni (Pdl) che proprio venerdì in commissione ha ribadito la propria contrarietà. "Prima di sciogliere una società interamente partecipata dal Comune - afferma il consigliere Leoni - l'amministrazione è tenuta a verificare di non avere servizi da gestire in house perché se dovesse scoprire domani di averli, con la legge che è cambiata, non sarebbe così facile ricostituirla". "Questo dovremmo votare in consiglio: la ricognizione dei servizi - ribadisce il consigliere del Pdl - e non la soppressione a priori della srl". Se a questo si aggiunge che la commissione venerdì ha dato sostanzialmente parere sfavorevole alla pratica (era presente soltanto il centrosinistra e Leoni), si capisce bene come lo scioglimento di Rpo non sia così scontato. Tutto dipenderà dalle presenze o assenze in consiglio comunale.

Pubblicato il: 30/01/2011

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