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I pendolari fanno notizia

Approfondimento

di Fabiola di Loreto

Continua a fare notizia la questione pendolari. Come sempre, come ad ogni clamoroso ritardo, come ad ogni soppressione di treno c'è qualcuno che si occupa dei pendolari. Qualcuno che scrive la notizia, qualcuno che legge, qualcuno che si arrabbia, qualcuno che smentisce.
A volte, è già accaduto nel passato, c'è qualcuno che usa il problema pendolarismo anche a fini politici e che cavalca il disagio dei malcapitati cittadini come strumentale argomento politico. E' capitato già e i pendolari, quelli veri, non hanno mai gradito.
Intendiamoci, non gradiamo la strumentalizzazione del problema, gradiamo, invece, che la politica si occupi di noi con continuità e possibilmente in merito alle richieste che, alla luce della nostra esperienza quotidiana, ci permettiamo di avanzare.
Un ennesimo appello, quindi, a tutti coloro che pensano di poter intervenire per costruire.

Il punto di partenza è sempre lo stesso:
a) Orvieto è città che negli ultimi anni ha acquisito sempre più un ruolo strategico di notevole importanza come collegamento per i numerosi cittadini orvietani e del comprensorio che sono costretti a muoversi con il treno per raggiungere posti di lavoro o di studio;

b) Negli ultimi anni il numero dei pendolari ad Orvieto è notevolmente aumentato (si calcolano oltre 800 abbonamenti fissi mensili oltre al trasporto dei passeggeri occasionali, al pendolarismo settimanale e al flusso turistico);

c) Negli anni il numero dei treni messi a disposizione da Trenitalia da e per Orvieto, sia verso Roma sia verso Firenze, è diminuito e si parla di nuove ed ulteriori soppressioni;

d) La politica di Trenitalia per il trasporto passeggeri è ormai dichiaratamente proiettata verso gli Eurostar e la lunga percorrenza, demandando a trasporto locale tutte le stazioni che si trovano tra le città più importanti. In questa logica Orvieto, ci è stato detto chiaramente dal dirigente dell'area Trasporto passeggeri dott. Saccà, deve accontentarsi di intercettare i treni a lunghissima percorrenza che passano sulla linea e sono studiati per garantire il collegamento tra le città più importati come Palermo, Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Milano). Orvieto, quindi, città che subisce l'attraversamento di due linee ferroviarie, non può garantire ai propri cittadini l'opportunità di usufruire dei migliori treni.

e) È in atto una politica di Trenitalia che, in virtù di una falsa, parziale e quanto mai dannosa privatizzazione, non opera più come servizio pubblico ma come società privata che ritiene di dover competere su un mercato di cui ha il monopolio assoluto (sono inaccettabili per noi viaggiatori quegli annunci che dicono "grazie della preferenza accordata", come se avessimo una possibilità di scelta!). Con questa politica, pertanto, Trenitalia sostiene di dover garantire solo ciò che gli fornisce cospicue entrate e quindi gli Eurostar.

La situazione, sinteticamente descritta, è chiara e non ci sarà né vecchio né nuovo Comitato pendolari che da solo potrà invertire l'andazzo delle cose.
E' per questo che abbiamo sempre chiesto il sostegno dell'amministrazione comunale di Orvieto e delle forze politiche per affiancare le nostre battaglie.
Durante quest'ultimo anno il comune di Orvieto si è fatto promotore, insieme ai pendolari, di una serie di incontri con i vertici aziendali di Trenitalia per sollecitare soluzioni serie ai problemi lamentati.
Le risposte ottenute, il nuovo comitato pendolari lo sa bene, sono state deludenti ed in alcuni casi inaccettabili.

E allora cosa fare? Io credo che ognuno dovrebbe praticare il suo mestiere.
E' per questo che mi rivolgo con amicizia al "nuovo" comitato pendolari (con il cui presidente collaboro ogni volta sia necessario) affinché il Comitato diventi sempre più un momento per veicolare la protesta e strumento per sollecitare l'azione dando voce con vigore e forza ai pendolari.

Al Comune di Orvieto, affinché prosegua il suo impegno e l'azione di proposta a Trenitalia che si traduca possibilmente in risposte degne di questa città e del consistente numero di cittadini - pendolari che rappresenta. Da questo punto di vista credo che ci sia ancora molto da fare per un'amministrazione comunale che voglia intervenire per sostenere quella sempre più nutrita fascia di suoi cittadini (e del comprensorio) che lamenta gravi disagi e soprattutto per evitare che la stazione di Orvieto sia considerata di secondaria importanza. Molte amministrazioni negli ultimi anni hanno considerato le stazioni ferroviarie una delle principali porte di accesso alla città ed uno dei primi biglietti da visita.

Alle forze politiche, tutte, ma in particolare al centro destra che oggi dovrebbe avere qualche chance in più per dialogare con l'attuale Governo e quindi con il Ministro competente, per sostenere una battaglia che non può avere confini ideologici e soprattutto perché non è possibile registrare che la destra usi, come è avvenuto con un recente comunicato stampa, questo argomento per porre l'accento sula presunta inefficienza della sinistra orvietana oggi maggioranza. Cercatevi, per favore, altri argomenti di contraddittorio.

Oggi, siamo alle soglie dell'entrata in vigore del nuovo orario ferroviario che sappiamo già sarà ulteriormente penalizzante. Come Comitato abbiamo partecipato ad un incontro in Regione con l'assessorato ai trasporti portando a casa un'assoluta disponibilità soprattutto della Regione ed in particolare della dott.ssa Serio che ha evidenziato le difficoltà che Orvieto sta vivendo in questi ultimi tempi. C'è spazio allora per un'azione che veda partecipi congiuntamente l'Assessorato Regionale, la Provincia, dove esprimiamo una vice presidenza e consiglieri orvietani, l'Amministrazione comunale con l'assessorato ai trasporti e tutti i parlamentari eletti e disponibili.

I pendolari continueranno le loro battaglie e daranno vita a nuove forme di protesta per ottenere risposte ad esigenze che riteniamo giuste per garantire quel trasporto quotidiano che dovrebbe essere un diritto per tutti. Su questo piano ci attendiamo di non essere lasciati soli.

Pubblicato il: 25/11/2003

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