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27 gennaio 2011 - Giorno della Memoria

Venerdì 28 alle ore 21 e domenica 30 gennaio alle ore 18 alla Sala  del Carmine "L'orchestra di Auschwitz" liberamente tratto da "Ad Auschwitz c'era un'orchestra" di Fania Fénelon. Sabato 29 gennaio alle ore 10 nella Sala Consiliare, il Prof. Giancarlo Baffo parlerà su "la poesia di fronte ad Auschwitz: Fondane, Celan, Levi"

In occasione del "Giorno della Memoria" che la Repubblica Italiana ha riconosciuto nella giornata del 27 gennaio, il sindaco e l'Amministrazione comunale di Orvieto, attraverso un manifesto pubblico, invitano "le giovani generazioni e tutti i cittadini a coltivare la memoria storica ed umana di una delle pagine più tristi della storia dell'umanità".

"La Repubblica Italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, 'Giorno della Memoria', al fine di ricordare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati" (art. 1 della Legge n. 211 del 20 Luglio 2000 che istituisce la giornata della Memoria).

Gli appuntamenti in programma in occasione del "Giorno della Memoria" sono previsti nei giorni 28, 29 e 30 gennaio:

· Venerdì 28 Gennaio alle ore 21 e Domenica 30 Gennaio alle ore 18 alla Sala del Carmine nell'ambito della 10^ edizione di "Venti Ascensionali" - (anche matinée per le scuole).

"L'orchestra di Auschwitz" liberamente tratto da "Ad Auschwitz c'era un'orchestra" di Fania Fénelon.

Con Elisabetta Spallaccia e gli Orvietoarmonico: Francesca Bruni soprano, Rita Graziani flauto, Dino Graziani violino, Luigi Capini violoncello, Graziano Brufani contrabbasso.  Interventi visivi di Massimo Achilli, collaborazione Maurizio Negri. Con il sostegno e la collaborazione dell'Istituto Polacco di Roma,

I crematori fumano incessantemente, i treni arrivano di continuo e scaricano ogni giorno masse di deportati davanti alla baracca dell'orchestra. Il campo di Auschwitz-Birkenau è l'unico ad avere un gruppo musicale femminile, quarantasette donne con la medesima angoscia degli altri detenuti, che hanno però lo strano privilegio di poter riporre una fragilissima speranza di salvezza nella mansione "ricreativa" che è stata loro affidata. In quel terribile anno del 1944 Fania, cantante professionista francese di origini ebraiche, assiste al repentino spegnersi di ogni senso di solidarietà e compassione tra le altre detenute, al loro chiudersi in drammatici egoismi dettati da scontri di razza, classe e religione, ma soprattutto da fragilità e disperazione umane.

· Sabato 29 gennaio 2011 alle ore 10 presso la Sala Consiliare 

Giancarlo Baffo docente di Storia della filosofia morale all'Università di Siena parlerà su: "la poesia di fronte ad Auschwitz: Benjamin Fondane, Paul Celan, Primo Levi".

 

 

 

 

Pubblicato il: 24/01/2011

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