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Piave, entro l'anno la soluzione

Sarà costituita un "task force"  di gente illuminata che ragionerà sull'argomento e elaborerà  i contati con imprenditori e professionisti interessati all'affare. Se non fosse Toni Còncina ad operare con questa prassi disinvolta, avremmo di che preoccuparci...

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Piave, entro l'anno la soluzione. Il sindaco Concina in conferenza stampa di inizio anno, fissa i termini per procedere all'assegnazione della ex caserma Piave, in concessione o in vendita si vedrà. Sarà costituita un "task force"  di gente illuminata che ragionerà sull'argomento e elaborerà  i contati con imprenditori e professionisti interessati all'affare.
"Nella crisi generale- sostiene Còncina- l'unica cosa buona è che per gli investimenti il mattone ancora tira. Esiste un nuovo progetto ma voglio precisarlo più avanti. Sicuramente vogliamo risolvere la questione Piave entro l'anno e senza frammentare il bene. Gli attori che si stanno occupando della questione sono credibili e diversi, nel senso che hanno ruoli diversi: investitori e sviluppatori immobiliari, grandi imprese, cooperative, fondi di investimento, consorzi universitari. C'è un sistema di informazione di queste grandi opportunità immobiliari. BIIS di Banca Intesa ad esempio è una delle organizzazioni che ha il polso del mercato". L'indicazione dell'Amministrazione è che non si perda quanto è stato prodotto finora e che quindi si costruisca sull'esperienza di questi anni. La Giunta si impegnerà anche nella realizzazione di un nuovo bando, che dovrebbe tenere conto degli errori di quello precedente, tanto vituperato. 

La naturalezza di Còncina nel raccontare le fasi dell'operazione Piave e di come lui incontri imprenditori interessati e cerchi di convincerli all'affare è il sintomo della sua straordinaria buonafede, espressione evidente del metodo rinnovato e dei tempi che cambiano.
Se non fosse Toni Còncina ad operare con questa prassi disinvolta, avremmo di che preoccuparci. Ad altri non sarebbe stato concessa questa lievità istituzionale e non credo che gli orvietani  avrebbero consentito a Cimicchi o a Mocio di incontrare imprenditori e discutere di affari da fare con i beni della città.
Anche l'ospedale è in vendita, ma prima dovrà essere acquistato dalla Regione e ci vorranno almeno 7 milioni, che non ci sono. Si pensa ad un affare, compare bene e vendere subito dopo con profitto, un'operazione  "nell'interesse della città e del suo sviluppo"- ha detto il sindaco. Lì Còncina ci vede quell'albergo che manca, una locale qualificante dell'ospitalità alberghiera locale, che, ha fatto notare, avrebbe necessità di "ritoccare" la propria offerta.
Insomma, il sindaco ha dimostrato giovanile entusiasmo ed ottimismo, che vorremmo saper trasferire ai lettori. Su argomenti chiave per lo sviluppo della città, come la Piave e l'ex ospedale, non abbiamo però altro da raccontare.

Pubblicato il: 14/01/2011

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