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I 25 anni di attività della cooperativa 'Il Quadrifoglio'

Una storia di "fare sociale" che rappresenta un patrimonio comune

di ufficio stampa "Quadrifoglio"

Venticinque anni di attività sono una tappa importante, che assembla e comunica esperienza e credibilità e, in questo senso, il significativo anniversario che la cooperativa sociale Il Quadrifoglio di Orvieto ha festeggiato lo scorso sabato 18 dicembre a Palazzo dei Congressi è stato davvero un compleanno coi fiocchi. Una festa di condivisione, organizzata, proprio secondo lo spirito cooperativo, con la disponibilità, l'aiuto e l'entusiasmo di tanti soggetti e, al tempo stesso, un'occasione per riflettere: sul livello dei servizi socio-sanitari di cui la Quadrifoglio si occupa, ma anche, più in generale, sullo stato del welfare in Umbria e su quale modello di gestione dei servizi si sta affermando in un settore fondamentale per la vita delle persone quale è il sociale, così duramente provato dagli ultimi e non ultimi tagli del governo centrale.

Un pomeriggio veloce e ricco di molti e diversi interventi, non un convegno ma una serie nutrita di brevi e significative testimonianze, per dare conto, come ha sottolineato il presidente della cooperativa Andrea Massino, di un paziente lavoro venticinquennale fatto di incontri e di storie, alcune appena iniziate altre alla fine, alcune chiuse nel dolore, altre piene di ottimismo e di voglia di vivere tutte le esperienze. "Un lavoro - afferma - il cui prodotto è la relazione e in cui ci si ostina a fare sociale, per estendere i diritti di cittadinanza, promuovere e produrre benessere, rafforzare i legami e le reti nel territorio in cui si vive e si opera".

Per illustrare, secondo lo slogan scelto, i "25 anni di storia e di storie" la cooperativa Il Quadrifoglio ha scelto la diffusione di una piccola rivista sulla sua organizzazione e sui molteplici servizi che svolge, e un video che è stato proiettato in sala, allegato su DVD anche alla rivista, che con il titolo "Certi momenti" racconta, attraverso flash dei servizi prestati sul territorio comprensoriale, come si svolge la giornata dei vari operatori sociali. Servizi che toccano tutte le età della vita, tanto che non c'è famiglia che non abbia avuto, in qualche determinata epoca, almeno un qualche contatto con la cooperativa. Dai servizi per la prima infanzia ai centri socio-ricreativi per l'adolescenza, dalle attività educative al sostegno e all'integrazione dei disabili, dall'assistenza ai minori a quella agli anziani, la progettualità e l'operatività della Quadrifoglio ha supportato, in questi anni, persone, famiglie e istituzioni, fungendo non solo da braccio ma anche da stimolo per l'elaborazione di progetti educativi e sociali e per l'accesso ai relativi fondi.  

Dopo il saluto del sindaco di Orvieto Antonio Concina, della professionalità e dello spessore umano degli operatori della Quadrifoglio hanno testimoniato gli interventi che si sono via via susseguiti nel pomeriggio di sabato, non solo quelli istituzionali e di settore - dal presidente della Conferenza dei sindaci Massimo Tiracorrendo, al presidente di Federsolidarietà Umbria Carlo Di Somma, al vice presidente della lega delle Cooperative sociali Vladimiro Zaffini, ai responsabili del CSM e del SERT Pino Cantarini e Massimo Marchino, alla responsabile della CGIL Orvieto Rita Paggio al consigliere regionale Fausto Galanello - ma anche e soprattutto quelli di persone singole e delle associazioni dei familiari, come Orvietama con la presidente Antonella Fortunati e l'AFCHO, con il fondatore Salvatore Graziani e l'attuale presidente Sandro Banella. Molto significative anche le testimonianze di Maria Barlozzetti, volontaria della Comunità educativa per minori "Orsa Maggiore", e di Felizitas Scheich, direttore artistico della Compagnia di teatro integrato "Amleto in viaggio", partner sociale della Quadrifoglio, insieme alla polisportiva "Tartaruga XYZ", per l'integrazione socio-ricreativa dei disabili. Per rendere più scorrevole e completo il pomeriggio, i numerosi interventi sono stati inframezzati da letture a cura del gruppo dei Lettori Portatili del Laboratorio Teatro Orvieto e da una performance della compagnia "Amleto in viaggio", tratta dall'ultimo lavoro "P-Project".

Unico ed esaustivo intervento scientifico quello del Dott. Antonio Picciotti dell'Università di Perugia, che ha recentemente condotto una ricerca sulla cooperazione in Umbria, di cui ha fornito un quadro documentato e articolato. Quello che emerge, come del resto accade in altre regioni, è che anche nei servizi socio-sanitari si sta facendo avanti un nuovo sistema, non troppo diverso da quello di altri settori, ha spiegato Picciotti, in cui si smantella il pubblico per dare spazio a vere e proprie multinazionali del welfare e della sanità che tendono a sostituire quelle preziose microrealtà, affacciate su altre e diverse microrealtà di bisogni differenziati, che le cooperative sociali rappresentano. Il rapporto con l'utente diventa dunque più impersonale, si perdono i valori più solidali e relazionali e, con essi, la capacità di leggere il territorio da vicino e di individuarne, più umanamente e localmente, i bisogni. Le cooperative sociali devono dunque misurarsi, come mai prima è accaduto, tra competizione e valori, "con risorse sempre più scarse - sottolinea ancora il presidente della Quadrifoglio Massino - e numerose incertezze rispetto alla rotta da seguire. Una microrealtà, quella della Quadrifoglio, che ad oggi occupa comunque, a livello comprensoriale, 170 operatori sociali qualificati e che nel tempo ha visto passare 580 professionalità. Tutto quello che in questi 25 anni  è stato fatto può ben considerarsi, ormai, patrimonio comune".

Pubblicato il: 23/12/2010

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