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Per Còncina il piano industriale della Sao-Acea è 'offensivo' nei confronti dell'Ammnistrazione

di Dante Freddi Il Consiglio diviso tra un centrodestra a maggioranza favorevole all'ampliamento della discarica e un centrosinistra contrario, ma  senza la necessaria chiarezza e determinazione. Lunedì prossimo il Consiglio decisivo per la mozione Leoni sull'istituzione del Parco dei calanchi

foto di copertina

In occasione del Consiglio comunale di lunedì 20 dicembre il sindaco Còncina ha espresso una posizione decisa contro l'apertura di una nuova discarica nella zona delle Crete e questo è il primo successo della mozione presentata da Leoni e sottoscritta da altri dei consiglieri, in discussione già da due consigli e ripetutamente rinviata.  Il Parco dei calanchi troverà la sua definitiva applicazione, o meno, nel decisivo Consiglio comunale di lunedì 27, alle 9,00.
Il rinvio è stato deciso per cercare una quadra e non "schiaffeggiare" violentemente l'idea di Leoni, che porrebbe un macigno pesantissimo sulla strada del terzo calanco. La mozione è aperta e suscettibile di modifiche, la ha sostenuto più volte Leoni e i sottoscrittori, ma dopo il Consiglio di ieri e le dichiarazioni inequivocabili di alcuni consiglieri, si corre il rischio di approvare un documento svuotato del contenuto essenziale, che è quello di proteggere ambiente, paesaggio, salute.
Non vedo infatti come possano modificarsi affermazioni come quella di Ranchino,che ha chiaramente parlato di illegalità dell'atto, che sarebbe uno "sgambetto" ai progetti dell'imprenditore e ha evocato disastri legali. Sullo stesso tono Turreni, sostenitore senza dubbi della bontà dell'operazione economica e portatore di un ragionamento logico quanto aberrante: la stalla è aperta, i buoi sono scappati, la discarica c'è, tanto vale tenersela, lo sbaglio è di chi l'ha costruita non di chi vuole difendere questo progetto imprenditoriale così prezioso in tempi di difficoltà di bilancio.
l progetto imprenditoriale che difende Turreni è lo stesso che il sindaco ha definito offensivo  per  la sua inadeguatezza, in quanto l'Amministrazione si attendeva un progetto che avesse tenuto conto almeno delle evoluzioni  tecniche. "Questo piano- ha sostenuto Còncina- poneva innanzitutto l'esigenza dell'apertura di un terzo calanco per raccogliere 2.600.000 tonnellate senza indicare tempi di assorbimento del materiale, provenienza, quindi con un ritorno indietro agli anni Novanta. Ci siamo permessi di dire che un'ipotesi industriale del genere non era sicuramente d'avanguardia e non ci soddisfaceva affatto. Se verso la fine degli anni Ottanta le Crete avevano un senso, nel 2010 non ce l'hanno più. Lo abbiamo fatto presente a Sao e Acea. Non abbiamo ancora avuto risposte"
Sulla linea di Turreni e Ranchino anche Pizzo e Olimpieri, il centrodestra quindi.  
Nel centrosinistra, Mortini, Germani e Belcapo, quindi il Pd, si sono dichiarati contro la nuova discarica, anche se in quell'ambiente c'è un clima possibilista, sensibile culturalmente alla spinta degli ambientalisti ma anche a quella dell'imprenditore, a cui lo lega un decennio ed oltre di  storia condivisa e "complice". Non hanno dichiarato il loro voto Meffi, Frizza, Ricci, Tonelli, Gialletti, forse disponibili a votare la mozione pur con qualche emendamento e integrazione, forse no.
Insomma, la questione è aperta ed è di straordinario rilievo.
Lunedì ci vuole la città dentro il palazzo, per far comprendere che se alcuni buoi sono scappati, c'è qualcuno che vuole comunque tentare di chiudere la stalla e salvare quanto è possibile.
Il macellaio, questa volta, deve aguzzare l'ingegno e trovarsi altro da ammazzare.

Le foto sono di Piero Piscini

Pubblicato il: 22/12/2010

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