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La Chiesa diocesana in cerca unità

Il vescovo ha rimesso l'intera vicenda nelle mani del Papa ed è sostanzialmente in attesa di una decisione alla quale obbedirà, come ha sempre fatto

ORVIETO - Scanavino rompe il silenzio. Il vescovo della diocesi di Orvieto Todi, padre Giovanni Scanavino, nel clima di tensione che da settimane pesa sulla Curia orvietana dopo la tragica scomparsa del diacono Luca Seidita e le pressioni esercitate su di lui nel tentativo di indurlo alle dimissioni, ha scelto il ritiro spirituale del Clero diocesano che si è svolto giovedì mattina presso la Casa di Accoglienza di Spagliagrano di Todi per riferire ai presbiteri e ai diaconi - e tramite loro alla comunità - sulla delicata vicenda che lo vede protagonista. Il riferimento alle vicende che sta vivendo la diocesi e in prima persona il vescovo è arrivato al termine della meditazione, nella seconda parte del ritiro. "Dopo la tragica morte di don Luca - ha detto il vescovo - sono state dette e scritte tante cose, alcune, occorre riconoscerlo, senza la necessaria prudenza, ma lasciando prevalere l'emotività, il dolore. Per fare chiarezza su tutto ed anche su iniziative che potrebbero essere state suggerite troppo frettolosamente sull'abbrivio dell'emotività, mi sono rimesso, nel segno dell'obbedienza, alle decisioni del Santo Padre Benedetto XVI al quale mi sono rivolto rappresentandogli l'intera vicenda". Così il vescovo Scanavino, dopo giorni e giorni di silenzio, "sereno e instancabilmente operoso al servizio della Chiesa particolare a lui affidata" come lo descrive una nota della diocesi, ha spiegato la sua posizione, confermando ufficialmente quella che era un'indiscrezione già in parte trapelata. Il vescovo ha rimesso l'intera vicenda nelle mani del Papa ed è sostanzialmente in attesa di una decisione alla quale obbedirà, come ha sempre fatto. Immediata la reazione della stragrande maggioranza del presbiterio e del collegio diaconale della diocesi che, in queste ore, sta elaborando un appello per manifestare la propria solidarietà al presule. Per dargli forza e sostegno anche in vista dell'udienza dal Papa che verrà fissata prossimamente. Perché "questi è davvero un uomo di Dio" come ha esclamato il vicario episcopale, don Marco Nunzi, intervenendo al ritiro e suscitando una vera e propria ovazione dei presenti. Il documento che sembrava in dirittura d'arrivo nella giornata di ieri, sta facendo il giro della diocesi per essere sottoscritto da tutti. O quasi: alcune tensioni, infatti, restano, come ci sono sempre state. In pratica quella che sta circolando è una lettera - appello alla Conferenza episcopale italiana (Cei) e alla Conferenza episcopale italiana (Cei) per sostenere la posizione del vescovo, padre Giovanni Scanavino. Al ritiro del clero diocesano, infine, il presule ha anche riferito, con sconcerto e amarezza della richiesta di due seminaristi, la cui ordinazione diaconale era prevista nel prossimo gennaio, di rinviare questa ordinazione. È plausibile che sulla decisione abbia inciso la preoccupazione per l'attuale clima. Molte sono state in queste settimane, e in modo particolare negli ultimi giorni, le manifestazioni di solidarietà e gli attestati di stima nei confronti di padre Giovanni Scanavino. Dal sindaco di Todi, Antonino Ruggiano alla comunità islamica di Orvieto passando per i tanti fedeli, e non, della comunità tuderte e orvietana.

Pubblicato il: 18/12/2010

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