Archivio Orvietosi Archivio anni 2002-2012: NOTIZIE
NOTIZIE CORSIVI

Ritiro spirituale a Spagliagrano. Al termine della meditazione una comunicazione e gli auguri del vescovo monsignor Giovanni Scanavino

"Per fare chiarezza su tutto - ha comunicato il vescovo-ed anche su iniziative che potrebbero essere state suggerite troppo frettolosamente sull'abbrivio dell'emotività, mi sono rimesso, nel segno dell'obbedienza, alle decisioni del Santo Padre Benedetto XVI al quale mi sono rivolto rappresentandogli l'intera vicenda"

Alle ore 9,30 di ieri i presbiteri e i diaconi della diocesi si sono ritrovati presso la Casa di Acoglienza di Spagliagrano di Todi per il ritiro mensile insieme al loro vescovo monsignor Giovanni Scanavino.

Dopo la recita dell'Ora Media e l'Adorazione eucaristica i partecipanti hanno ascoltato una meditazione dettata da monsignor Scanavino sul tema " L'Eucaristia e l' unità".

Il vescovo prendendo spunto dai Sermoni di Sant'Agostino - 227 e 272- ha intrattenuto l'attento uditorio sul mistero eucaristico del Corpo e del sangue di Cristo ricordando che con questi segni Cristo Signore ha voluto affidarci il suo corpo e il suo sangue che ha sparso in remissione dei nostri peccati e ha sottolineato ciò che Agostino dice "Se voi li avete ricevuti bene, voi stessi siete quel che avete ricevuto". Del resto lo stesso Paolo dice: "Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo" . È così che egli espone il sacramento della mensa del Signore. Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo. E in questo pane - esorta Agostino nel Sermone 227- vi viene raccomandato come voi dobbiate amare l'unità. Infatti quel pane è forse fatto di un sol chicco di grano? Non erano molti i chicchi di frumento? Ma prima di diventar pane erano separati e sono stati uniti per mezzo dell'acqua dopo essere stati in qualche modo macinati. Se il grano non viene macinato e impastato con l'acqua, non prende quella forma che noi chiamiamo pane. Ma non è ancora pane se non c'è il fuoco: il fuoco e il segno sacramentale dello Spirito Santo. Dunque con Agostino sappiamo che viene lo Spirito Santo, il fuoco dopo l'acqua e voi diventate pane, cioè corpo di Cristo:  i molti chicchi di grano sono assurti ad unità. Monsignor  Scanavino concludendo la prima parte del  ritiro si è riferito al Sermone 272 di Agostino ed ha sottolineato: " Se voi dunque siete il corpo e le membra di Cristo, sulla mensa del Signore è deposto il mistero di voi: ricevete il mistero di voi. A ciò che siete rispondete: Amen e rispondendo lo sottoscrivete. Ti si dice infatti: Il Corpo di Cristo, e tu rispondi: Amen. Sii membro del corpo di Cristo, perché sia veritiero il tuo Amen. Perché dunque [il corpo di Cristo] nel pane? Non vogliamo qui portare niente di nostro; ascoltiamo sempre l'Apostolo il quale, parlando di questo sacramento, dice: Pur essendo molti formiamo un solo pane, un solo corpo . Cercate di capire ed esultate. Unità, verità, pietà, carità. Un solo pane: chi è questo unico pane? Pur essendo molti, formiamo un solo corpo.

Cristo Signore ci ha simboleggiati in questo modo - ha detto monsignor Scanavino citando Agostino - e ha voluto che noi facessimo parte di lui, consacrò sulla sua mensa il sacramento della nostra pace e unità. Chi riceve il sacramento dell'unità e non conserva il vincolo della pace riceve non un sacramento a sua salvezza ma una prova a suo danno. Rivolti al Signore Dio, Padre onnipotente, con cuore puro, rendiamogli infinite e sincerissime grazie, per quanto ce lo permette la nostra pochezza. Preghiamo con cuore sincero la sua straordinaria bontà perché, si degni di esaudire le nostre preghiere secondo il suo beneplacito; allontani con la sua potenza il nemico dalle nostre azioni e pensieri; ci accresca la fede, guidi la nostra mente, ci conceda desideri spirituali e ci conduca alla sua beatitudine. Per Gesù Cristo Figlio suo. Amen."
 
Al termine della meditazione, nella seconda parte del ritiro, mons. Scanavino ha  voluto informare i suoi presbiteri e diaconi sulla delicata vicenda che lo vede protagonista sereno e instancabilmente operoso al servizio della Chiesa particolare a lui affidata.
"Dopo la tragica morte di don Luca - ha detto il presule -sono state dette e scritte tante cose, alcune, occorre riconoscerlo, senza la necessaria prudenza, ma lasciando prevalere l'emotività, il dolore.
Per fare chiarezza su tutto ed anche su iniziative che potrebbero essere state suggerite troppo frettolosamente sull'abbrivio dell'emotività, mi sono rimesso, nel segno dell'obbedienza, alle decisioni del Santo Padre Benedetto XVI al quale mi sono rivolto rappresentandogli l'intera vicenda".
 
Subito dopo monsignor Scanavino ha formulato gli auguri per l'imminente Natale di Gesù a tutti presenti e alle rispettive famiglie e comunità perché i cuori e le menti riconciliate si dispongano ad accogliere il Principe della luce e della pace.

 

Pubblicato il: 17/12/2010

Torna alle notizie...